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10.02.22 - 08:550

L'MPS: "Ispettorato del Lavoro, hai già controllato Divoora e segnalato le irregolarità alla giustizia?"

Pronzini, Arigoni e Lepori tornano sul caso dell'azienda per consegna pasti, parlando di "situazioni moralmente indegne" e "esempio della precarizzazione delle condizioni di lavoro e salariali in Ticino". Chiedono se strutture pubbliche se ne servano

BELLINZONA - L'MPS chiede che l'Ispettorato del Lavoro si occupi del caso Divoora. Realmente ci sono dipendenti pagati 4 franchi all'ora? E allora si intervenga, dato che è nettamente al di sotto di qualsiasi minimo salariale. Inoltre, vuole sapere se ci sono strutture pubbliche che usufruiscono del servizio di consegna dei pasti, domandandosi se non sia, se così fosse, il caso di rivolgersi altrove.

Botta e risposta tra Divoora e sindacati

La vicenda tiene banco ormai da un po', con i drivers che, appoggiati dai sindacati Unia e OCST, hanno denunciato le loro condizioni precarie. I sindacati hanno promosso una raccolta firme popolare, che ha raccolto molte adesioni, cercando il confronto con l'azienda (leggi qui).

Divoora però dapprima ha taciuto poi ha replicato con un attacco, dicendosi pronta anche a una eventuale azione legale per tutelarsi. A suo dire, i sindacati avevano contattato lavoratori e ristoranti chiedendo di non lavorare e non servirsi più presso di loro. Aveva anche spiegato come la situazione descritta è relativa a pochi dipendenti, sottolineando la proposta di un contratto migliorativo per gli altri. In ultima battuta, aveva rifiutato un incontro con i sindacati (leggi qui).

I quali a loro volta avevano confermato tutto quanto affermato, che è suffragato da racconti, testimonianze e documenti. E avevano chiesto di nuovo di aprirsi un tavolo delle trattative (leggi qui).

L'MPS riassume la situazione di Divoora: "Salari a consegna, mancato pagamento del tempo di attesa e delle spese necessarie a lavorare"

La posizione è dunque, al momento, di stallo. L'MPS allora interviene con una interpellanza ritenuta di interesse pubblico e urgente". L’interesse pubblico è dato dal fatto che questa vertenza collettiva è un esempio dei molti casi di precarizzazione delle condizioni di lavoro e salariali in atto in Ticino. L’urgenza è data considerato che il tema delle retribuzioni è sull’agenda politica e pubblica visto anche la recente entrata in vigore della legge sul salario minimo".

Il movimento ha così ricapitolato quanto emerso: "Da settimane il personale della Divoora, azienda attiva nella consegna di pasti a domicilio, denunciano le vergognose condizioni di lavoro imposte dalla direzione aziendale: pagamento di un salario a consegna (0.35 centesimi al minuto), mancato pagamento dei tempi d’attesa, mancato pagamento delle spese necessarie per il conseguimento del lavoro (telefono e mezzi di trasporto), mancato rispetto delle disposizioni legali minime per la pianificazione del lavoro, assenza di un’assicurazione per la perdita di salario in caso di malattia. Oltre a queste già gravi infrazioni, è emerso inoltre che l’azienda discrimina il personale a tempo parziale rispetto al personale a tempo pieno, occupa per 14 ore di fila il personale, in altri cantoni in cui è presente riconosce come tempo di lavoro tutto il tempo in cui il personale rimane a sua disposizione e paga il personale frontaliere 4 franchi all’ora durante il tempo d’attesa". Oltre a rifiutarsi di incontrare i rappresentanti di Unia e OCST.

L'atto parlamentare chiede se l'Ispettorato del Lavoro sia già intervenuto

"Diverse delle situazioni sopra indicate non sono solo moralmente indegne, ma contravvengono disposizioni di diritto contenute nella Legge sul Lavoro. Una legge federale che demanda all’autorità cantonale, e nello specifico all’Ispettorato del Lavoro, la sua applicazione e, se del caso, la denuncia al Ministero Pubblico in caso di reati che abbiano anche una rilevanza penale. Tutto lascia inoltre pensare che vi sia anche un’infrazione alla legge cantonale sul salario minimo. Se effettivamente, come denunciato dai sindacati, vi sono dipendenti che percepiscono 4 franchi all’ora ciò è molto distante dal minimo previsto dalle Legge", prosegue l'atto firmato da Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori.

I quali chiedono;

"1. L’Ispettorato del Lavoro, nelle sue funzioni d’organismo competente per l’applicazione della Legge sul Lavoro ha proceduto ad un controllo presso Divoora?
a. Se sì, le diverse infrazioni alla Legge sul Lavoro ed alla Legge sul salariominimo segnalate dai sindacati, sono state confermate?
b. L’Ispettorato del Lavoro ha segnalato le fattispecie al Ministero Pubblico?

2. Se no, perché non è ancora intervenuto? E non ritiene necessario, vista anche la rilevanza pubblica e la gravità delle situazioni denunciate, intervenire affinché questi controlli vengano fatti immediatamente?

3. È a conoscenza se vi sono delle strutture pubbliche (cantonali o comunali) o finanziate dall’ente pubblico che usufruiscono delle prestazioni di Divoora?

4. Se sì, non ritiene il caso d’esigere che queste strutture interrompano con effetto immediato le relazioni con Divoora?".

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