BERNA – L'UDC si è riunito per discutere di vari temi in votazione il prossimo 25 settembre. A Baar (Zurigo) ha preso la parola il presidente dell'UDC Marco Chiesa. Il consigliere agli Stati ticinese ha attaccato la sinistra, accusando il campo progressista di approfittare della crisi energetica per "instaurare una dittatura ecologista e rieducare la popolazione disinteressandosi delle conseguenze".
Per Chiesa, "è proprio la politica degli avversari la causa del disastro energetico". Lo scenario catastrofico illustrato a più riprese sarebbe "l'obiettivo segreto dei rosso-verdi, in quanto la penuria di elettricità imporrebbe divieti e rinunce. La loro élite privilegiata è contenta" dell'aumento dei prezzi della benzina, anzi vorrebbe farli salire ancora di più, ha rincarato la dose Chiesa, stando al quale l'impatto su famiglie, ceto medio e lavoratori, "non le interessa". I problemi della Svizzera sono "fatti in casa", ha riassunto.
Non è mancata nemmeno una stoccata al Consiglio Federale, colpevole – secondo Chiesa - di aver abbandonato il principio di neutralità e definendolo "il punto più basso della politica estera svizzera".