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05.09.22 - 17:010

Scuola, il DECS propone un nuovo modello per abolire i livelli

La proposta elaborata dal Collegio cantonale dei direttori di scuola media è stata sottoposta alla Commissione formazione e cultura. Continuità di apprendimento, codocenza per matematica e tedesco e giudizi indipendenti tra i punti cardine

BELLINZONA - Il tema del superamento del sistema dei livelli nel secondo biennio della scuola media (corsi attitudinali e di base a matematica e tedesco) è stato al centro dell’incontro odierno tra i vertici del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) e la Commissione formazione e cultura (CFC) del Gran Consiglio. Se sul principio di abolire i corsi A e B e sostituirli con un’organizzazione didattica migliore il consenso sembra oggi piuttosto ampio (diversi sono gli atti parlamentari e popolari che vanno in questa direzione), per poter andare avanti concretamente è stato presentato alla CFC un modello sostitutivo elaborato nei mesi scorsi dal collegio cantonale dei direttori di scuola media.

Il modello, che si applica sia alla III che alla IV media, permette di perseguire gli obiettivi di apprendimento del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese (PdS) approvato dal Consiglio di Stato nel 2015 e riconfermato nel 2022 nella sua forma precisata e aggiornata, senza far capo alla separazione strutturale degli allievi

Le caratteristiche principali del modello presentato oggi dal DECS alla CFC sono le seguenti:

a) continuità di apprendimento, trattandosi di un modello applicato all’intero secondo biennio di orientamento (III e IV media);
b) codocenza durante le attuali 5 unità didattiche (UD) settimanali in matematica e durante le 3 UD settimanali in tedesco (due docenti di materia lavorano con gli allievi durante la totalità delle UD);
c) svolgimento di almeno 1 UD settimanale per le due materie a gruppi ridotti;
d) valutazione sommativa (giudizi intermedi) e certificativa (nota finale) unica per tutti gli allievi e indipendente dai gruppi frequentati.  

Di seguito vengono esplicitati i quattro punti appena evocati.  

L’applicazione del modello sia alla III che alla IV media garantisce continuità al processo di apprendimento/insegnamento. L’allieva/o ha il tempo di maturare una migliore consapevolezza delle proprie attitudini e di effettuare la transizione al settore postobbligatorio con maggiore convinzione nelle proprie scelte. Si consolidano pertanto gli obiettivi del ciclo di orientamento della scuola media, dando ancor più senso e valore all’introduzione di un’ora supplementare di sgravio per la docenza di classe decisa con il rapporto della Commissione formazione e cultura sul messaggio 7704.  

La codocenza è l’aspetto centrale e innovativo del modello proposto. Le esperienze finora vissute (come ad esempio il Team teaching in inglese) hanno evidenziato la potenzialità di questa metodologia di insegnamento. Accanto ad un’evidente maggiore attenzione al processo di insegnamento, i due docenti hanno l’opportunità di mettere in atto un’efficace ed efficiente didattica differenziata, permettendo alle loro allieve e ai loro allievi di apprendere la disciplina con più attenzione alle loro caratteristiche personali. La codocenza permette pure un’estrema flessibilità didattica all’interno del gruppo classe a vantaggio del raggiungimento delle finalità del PdS.  

Il modello prevede delle UD a gruppi ridotti. Questi momenti, decisi dai due docenti in relazione al percorso didattico sino a quel momento svolto, permettono di lavorare con piccoli gruppi di allieve/i, consolidando o approfondendo i traguardi di competenze di singoli allievi o gruppi. Va sottolineato che “almeno 1 UD settimanale” significa che se ne possono immaginare anche di più, oppure immaginare di gestirle in maniera flessibile, per esempio 1 UD per un periodo dell’anno scolastico, 2 UD per un altro ecc. Oltre a questa opportunità di lavorare con gruppi più o meno eterogenei, i docenti possono offrire alla classe delle UD con percorsi laboratoriali a scelta per gruppi d’interesse. Gli allievi hanno così la possibilità di maturare o consolidare le loro attitudini e, come già evidenziato precedentemente, scegliere il percorso post obbligatorio con maggior consapevolezza.  

Un altro aspetto distintivo del modello proposto è l’unicità della valutazione. Si prevede infatti che le allieve e gli allievi ricevano un’unica valutazione sommativa (giudizio di fine periodo) o certificativa (nota finale). I due docenti devono pertanto condividere e concordare la valutazione delle competenze dei loro allievi. Questa modalità valutativa contribuisce a favorire l’equità di giudizio e l’accettazione da parte degli allievi e delle loro famiglie della valutazione assegnata. Attraverso la valutazione unica i ragazzi e le ragazze all’uscita della scuola media non saranno più ‘etichettati’ in base alla frequenza o meno dei corsi attitudinali di matematica o tedesco e anche in questo caso non potrà che beneficiarne la transizione al postobbligo.  

Il modello proposto sarà ancora affinato nel corso dell’anno scolastico 2022/2023 e potrà essere introdotto per tappe successive, sia relativamente alle ore di codocenza, sia relativamente al numero di sedi coinvolte. Il numero di ore di codocenza, che sarà inizialmente comunque significativo, sarà man mano aumentato a dipendenza della disponibilità di nuovi docenti, mentre l’implementazione del nuovo modello nelle 36 sedi di scuola media avverrà in due fasi (a partire dall’anno scolastico X in 18 sedi e a partire dall’anno scolastico X+1 nelle altre 18) oppure in tre fasi (a partire dall’anno scolastico X in 12 sedi, a partire dall’anno scolastico X+1 in 24 sedi e a partire dall’anno scolastico X+2 in tutte le sedi).  

Il DECS e i direttori di scuola media del Canton Ticino auspicano che il dibattito politico che seguirà l’incontro odierno possa permettere di partire con il superamento dell’attuale differenziazione strutturale nel secondo biennio gradualmente già a partire dall’anno scolastico 2023/2024.

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