BELLINZONA – "L’annunciato aumento di quasi il 10% dei premi cassa malati per il 2023 è un nuovo gravoso aumento per moltissime famiglie ticinesi. L’aumento continuo dei costi della salute è fuori controllo. La pandemia COVID-19 ha creato una situazione straordinaria, ma la tendenza all’aumento è in atto ormai da oltre due decenni". I verdi liberali del Ticino esprimono grande preoccupazione per questa situazione. "È necessaria una maggiore trasparenza dei costi. Secondo la LAMal le assicurazioni private devono garantire un pacchetto di prestazioni di base uguali per tutti. Ciononostante i premi di base variano enormemente da un’assicuratore all’altro. Per il 2023 i premi aumenteranno del -1% al + 13.5% con premi per l’assicurazione di base (per uguali prestazioni) con premi mensili da 500 a 650 .- al mese per adulti con oltre i 26 anni e la franchigia minima (dati DSS). Una differenza del 30% per lo stesso premio di base".
Per i verdi liberali del Ticino occorre "una maggiore trasparenza sui costi delle casse malati e il metodo di calcolo dei premi. L’assicurazione di base è obbligatoria per tutta la popolazione: sussiste quindi un chiaro interesse pubblico nel capire come vengono calcolati i premi, quali sono le voci di spesa che aumentano e quali costi sono imputabili a costi amministrativi e gestionali degli assicuratori. Se viene chiesto un continuo aumento dei premi alla popolazione, un altrettanto sforzo di contenimento dei costi deve essere dimostrato anche da parte delle assicurazioni. Il pagamento dei costi della salute non può essere fatto unicamente sulle spalle dei pazienti e dei contribuenti. Ognuno deve fare la sua parte".
E ancora: "Chi determina il consumo sanitario ha una responsabilità nei confronti dell’aumento dei costi. I medici e gli operatori sanitari che prescrivono esami e terapie ospedaliere e ambulatoriali determinano il consumo sanitario. Tutti gli esami, il cui esito non avrebbe effetti sul percorso terapeutico, dovrebbero essere evitati. Nel confronto con altri Cantoni occorre pure una riflessione sul numero di operatori sanitari rispetto alla popolazione. In questo senso la pianificazione deve tenere in considerazione che un elevato numero di medici e operatori sanitari comporta inevitabilmente anche un maggiore consumo e quindi una spesa più alta. Parallelamente anche il singolo paziente deve essere maggiormente responsabilizzato. Un aumento della quota individuale di partecipazione ai costi permetterebbe di responsabilizzare ulteriormente i singoli senza penalizzare chi ha una spesa sanitaria bassa e consuma poco. D’altra parte, è necessario un controllo esterno che verifichi che chi prescrive terapie segua una politica oculata evitando cure inutili. La responsabilizzazione dei pazienti con un aumento della quota di partecipazione individuale ai costi è condizionale a una responsabilizzazione (e controllo) dell’operato dei professionisti del settore sanitario".
Accordo sui farmaci per ridurre i prezzi dei medicamenti
"Nel 2021 c’è stato un nuovo e importante aumento della spesa per i farmaci. La Svizzera è un polo riconosciuto a livello internazionale per la ricerca del settore farmaceutico. Eppure paradossalmente vi sono difficoltà di approvvigionamento per i farmaci “poco” redditizi e costi eccessivamente alti anche per farmaci generici. È una situazione assurda: farmaci generici come gli anti-allergici o antidolorifici (es.: paracetamolo) hanno prezzi anche di 3, 4 o 5 volte superiori rispetto al mercato europeo. Sul mercato svizzero i generici hanno ancora una quota di mercato molto bassa (20-30%) rispetto alla vendita dei farmaci originali. Questo mercato ha quindi un potenziale di sviluppo enorme e permetterebbe di ridurre rapidamente la spesa senza incidere minimamente sulla qualità delle cure. Se non vi è alcuna ragione medica evidente, i farmaci generici a prezzo più basso dovrebbero rappresentare lo standard. Un accordo con le aziende produttrici potrebbe ridurre velocemente la spesa senza incidere sulle cure", recita la nota dei Verdi Ticino.
"Anche in questo caso vi è un interesse pubblico preponderante. La redditività dei farmaci non può e non deve essere l’unico criterio per decidere quali farmaci devono essere venduti sul mercato svizzero. I verdi liberali del Ticino sostengono la proposta di obbligare le assicurazioni malattia a restituire le riserve eccedenti sopra una certa soglia. Questa soluzione è tuttavia un cerotto che non cura la malattia. Una riserva sufficiente deve continuare ad essere garantita per far fronte a improvvisi aumenti della spesa sanitaria, come è successo durante la pandemia COVID-19".
Deduzioni fiscali per i premi di cassa malati
"In proporzione, i premi della cassa malati pesano molto più sul budget delle famiglie a basso reddito rispetto al ceto medio-alto. Per ovviare a questo problema si potrebbe aumentare la deduzione fiscale per le spese dovuto ai premi malattia e ai costi della salute. Questo sostegno indiretto permetterebbe di sgravare soprattutto il ceto medio-basso. La misura avrebbe però un impatto negativo sulle finanze pubbliche e sarebbe nuovamente l’ente pubblico a doversi sobbarcare un’ulteriore quota dei costi. Alle deduzioni fiscali dovrebbero quindi corrispondere misure di compensazione nei confronti del settore sanitario e degli assicuratori in modo che l’effetto globale per le finanze pubbliche sia neutrale per le casse pubbliche".