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21.11.22 - 11:270

UDC in governo, Diego Baratti: “I tempi sono maturi”

Il presidente dei giovani democentristi: “È tempo di dare nuova linfa e slancio al Cantone, portando finalmente a compimento le tante idee e proposte concrete presentate in Parlamento, ma dimenticate nel cassetto di qualche ufficio a Bellinzona"

 

di Diego Baratti *

Giovedì scorso, il comitato cantonale dell’UDC Ticino riunitosi a Bioggio ha ufficialmente nominato Piero Marchesi e Paolo Pamini per il Consiglio di Stato. Con queste due valide candidature, l’UDC ha quindi concretizzato la sua ambizione di voler accedere in Governo. Ma perché è oggi più che mai necessario un esponente democentrista nell’esecutivo cantonale?

Sostanzialmente perché il governo in questi ultimi anni si è un po’ addormentato, o per usare le parole di Piero Marchesi, è diventato un governo “alla Mulino Bianco”, dove ogni Consigliere di Stato si limita semplicemente ad approvare quanto proposto dai singoli dipartimenti dell’altro, in quanto timoroso di vedersi venire bocciato il proprio dossier qualora dovesse mettere in discussione l’operato di un altro collega. 

E quali sono le conseguenze di questo modo d’agire? In primo luogo, le criticità dei vari progetti del singolo Consigliere di Stato vengono poi comunque a galla in parlamento o di fronte al popolo, incassando spesso un sonoro “Stop”, che si sarebbe però potuto evitare con una più approfondita discussione critica in Consiglio di Stato. Ne sono degli esempi il no popolare alla riforma della “Scuola che verrà”, oppure il famoso decreto per il pareggio di bilancio, osteggiato dal Governo, ma approvato di larga misura dai ticinesi. 

Ma c’è un secondo, e ben più inquietante problema legato alla politica dipartimentale: ossia la mancanza di una visione strategica, ideologia e politica a lungo termine per il nostro Cantone. E devo ammettere, che, come giovane che si appresta a terminare gli studi in Svizzera tedesca, la cosa mi preoccupa: come può un cantone che pensa solo all’oggi, dare una possibilità per i giovani domani? Purtroppo, sempre più miei coetanei, a malincuore, decidono una volta terminati gli studi, di rimanere a lavorare oltregottardo. Si possono raccontare tante storielle, parlando di esperienze utili prima di tornare in Ticino, di mancanza di attività giovanili o di carenza di opportunità. La verità è una sola: i salari. Perché una giovane ingegnere neolaureata dovrebbe accontentarsi di lavorare per 2000 franchi al mese, quando a San Gallo, per lo stesso posto e la stessa mole di lavoro, ne prenderebbe ben 7000?

Un Cantone senza giovani è un cantone destinato a morire. A quel punto la nostra economia imploderà su se stessa, e magari li anche la sinistra e il centro inizieranno ad accorgersi dei problemi che hanno creato, ma sarà già troppo tardi.

Ecco perché è importante avere un governo proattivo, lungimirante, con una visione a lungo termine del Cantone e del ruolo che devono avere i giovani nel rilancio della nostra economia. Ecco perché, con un governo alla “Mulino Bianco”, i tempi sono ora maturi per un UDC in governo: per ridare nuova linfa e nuovo slancio al Cantone, portando finalmente a compimento le tante idee e proposte concrete presentate dall’UDC negli ultimi anni in parlamento (oltre 70 nella sola ultima legislatura!), ma dimenticate nel cassetto di un qualche ufficio a Bellinzona.

 

* Presidente Giovani UDC

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