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30.11.22 - 09:080

Mattarella, Cassis, due paesi amici e "l'italianità nel DNA svizzero"

Il presidente italiano si è intrattenuto non solamente con Ignazio Cassis bensì anche con Sommaruga, Parmelin e Amherd. Sul tavolo i rapporti tra i due paesi, quelli svizzeri con l'UE, la questione ucraina e quella energetica

BERNA - Quella di Sergio Mattarella di ieri (oggi si recherà al Politecnico di Zurigo con Ignazio Cassis) è stata una visita storica: l'ultima volta che un presidente italiano aveva fatto tappa in Svizzera era stato nel 2003 con Ciampi. Tanti i temi sul tavolo.

Oltre che sulle relazioni bilaterali, i colloqui ufficiali si sono incentrati sulla politica europea, sulla situazione della sicurezza in Europa e su temi multilaterali. Per quanto concerne i rapporti tra i due Paesi, si é parlato ovviamente di accordo fiscale dei frontalieri, ora sul tavolo del Governo italiano (ma dovrebbe slittare al 2023, a meno che non venga inserito nella legge di bilancio) e di black list. Cassis ha sottolineato l'importanza, più simbolica che reale, di uscire dalla lista nera.

Inoltre è  stato apprezzato lo sviluppo positivo che queste hanno avuto negli ultimi anni ed è stata espressa soddisfazione per la conclusione di nuovi accordi in diversi settori, in particolare in materia di trasporti. Le relazioni sono strette a tutti i livelli, consolidate dall’importanza della comunità italiana in Svizzera e di quella svizzera in Italia, dalla regione linguistica comune, da valori condivisi e da interessi convergenti. Le due parti hanno avuto uno scambio di idee riguardo ai settori in cui tale collaborazione potrebbe essere ulteriormente approfondita. Tra i temi discussi vi sono stati l’approfondimento delle relazioni economiche, la collaborazione in materia di energia, innovazione e ricerca.

Per il resto, è stato più volte ribadito come Svizzera e Italia sono paesi amici: lo ha detto Mattarella, ricordando anche il ruolo dei minatori italiani nella costruzione del Gottardo, lo ha ribadito Cassis parlando di "italianità insita nel DNA elevetico". 

Oltre al presidente della Confederazione, ai colloqui ufficiali presso il Bernerhof hanno partecipato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

Mattarella ha toccato anche il tema delle relazioni tra Svizzera e UE. L'invito è stato di coltivarle ulteriormente.  La delegazione svizzera ha rilevato come dal punto di vista del Consiglio federale il partenariato tra la Svizzera e l’Unione europea (UE), rivelatosi fruttuoso per entrambe, possa essere ulteriormente sviluppato. Si è discusso anche degli attuali colloqui esplorativi con l’UE.

Si è poi parlato di cooperazione in Europa e tra i due Paesi in materia di migrazione, delle attuali minacce alla sicurezza e della guerra in Ucraina. Le due delegazioni hanno quindi avuto uno scambio di opinioni sulle conseguenze dell’attacco russo sul piano della politica in materia di sicurezza dell’intero continente.

Oggi, come detto, i due presidenti andranno al Politecnico di Zurigo, dove sono  previsti incontri con studenti e ricercatori, nonché brevi interventi con cui verranno presentati progetti e illustrate le relazioni che il Politecnico intrattiene con altre istituzioni in Italia. Particolare attenzione sarà dedicata ai progetti del laboratorio di neuroingegneria, in cui vengono ad esempio condotte ricerche volte a migliorare le protesi. La formazione e la ricerca fanno parte dei molti ambiti in cui la Svizzera e l’Italia mantengono rapporti di stretto e buon vicinato.

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