ROMA – Tira e molla, alla fine la ratifica è arrivata… Il Senato italiano ha approvato questa mattina l’accordo italo-svizzero firmato il 23 dicembre 2020 sulla nuova imposizione fiscale dei frontalieri. Un accordo che modifica la Convenzione fra Svizzera e Italia in vigore dal 1976. Voto praticamente unanime, con 142 sì, un astenuto (che probabilmente ha pigiato il tasto sbagliato) e nessuno contrario.
La discussione nell’aula di Palazzo Madama è stata aperta dai due relatori, Mario Borghesi per il centrodestra e Luigi Spagnoli per il centrosinistra. I senatori Massimiliano Romeo (Lega) e Enrico Borghi (Pd) hanno spiegato i contenuti dell’accordo che apre la strada alla nuova imposizione dei frontalieri a partire dal 1° gennaio del prossimo anno, in quanto il voto della Camera a questo punto appare scontato.
Il Senato italiano ha pure affrontato un altro argomento molto caldo: quello del telelavoro dei frontalieri e con lo stesso esito numerico dell’accordo ha approvato i tre ordini del giorno presentati che impegnano il Governo “ad adottare tutte le misure di propria competenza al fine di avviare con urgenza negoziati con il Consiglio federale svizzero, volti a disciplinare il ricorso al telelavoro parte dei frontalieri con modalità più ampie e agevoli alle limitazioni normative che sono tornate in essere da oggi”. Il Governo italiano dovrà anche valutare l’istituzione di un regime fiscale diverso nelle zone di frontiera per limitare il più possibile la migrazione dei lavoratori verso il Ticino.