di Marco Chiesa *
Troppi investimenti rischiosi all’estero, troppe multe per mancanza di diligenza, troppi manager stranieri che della cultura svizzera e della Svizzera se ne fregano. Ora noi dobbiamo mettere le garanzie per salvare il Credit Suisse dalla crisi di fiducia che l’ha messa in ginocchio.
Le condizioni dell’UDC sono le seguenti:
1. Separazione della parte svizzera della banca (che funziona bene) da quella dell’investment banking estero. Richiesta che avevamo già fatto nel 2013 e che è stata bocciata agli Stati spergiurando che le regole del “too big too fail” erano sufficienti
2. L’UBS non deve trasformarsi nel prossimo rischio sistemico per il Paese. Delle misure immediate devono essere prese prima di procedere alla fusione
3. I bonus dei manager e del consiglio d’amministrazione, ossia l’alta vigilanza della banca, che hanno portato l’istituto a questo tracollo devono essere interamente rimborsati
Senza queste premesse le garanzie non devono essere concesse.
Inoltre è necessario istituire una commissione di inchiesta per verificare il lavoro di sorveglianza svolto dalla FINMA.
Infine, come ha chiesto il nostro consigliere nazionale Thomas Matter, i membri del Consiglio di amministrazione di UBS-Credit Suisse dovrà - o almeno la loro maggioranza - dovrà avere il passaporto svizzero.
* presidente UDC svizzera