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13.06.23 - 09:330

Addio Silvio: i figli lo salutano con una scritta sulla torre di Mediaset e Salvini...

"Mi piace pensare che se ne sia andato lavorando, perché non mollava mai", ha detto il rappresentante della Lega, ricordando l'ultima telefonata, avvenuta dopo la partita dell'Inter: "Erano le 11 di sera e lui era attivo per le Europee"

MILANO – "Ciao papà". La scritta campeggia sulla torre di Mediaset e svetta alta su Cologno Monzese. Non c'è bisogno di firme: è il saluto che i figli di Berlusconi gli hanno tributato nel giorno della sua morte. Le condizioni di Berlusconi si sono aggravate ieri mattina, malgrado le notizie di agenzia che riferivano di "una notte tranquilla". L'ex premier è morto attorno alle 9:30, proprio quando i figli stavano per fare il loro ingresso al San Raffaele di Milano, allarmati dalle telefonate circa l'aggravarsi del quadro clinico del padre. 

Ieri sera, fino a mezzanotte inoltrata, sono state tantissime le persone che hanno voluto dedicare una preghiera a Berlusconi, sostando e portando fiori davanti alla villa di Arcore, dove la salma dell'ex premier giace fino a domani, giorno dei funerali di Stato. 

"Senza Berlusconi", ha detto l'amico Matteo Salvini "sarà più difficile perché riusciva a mettere tutti in sintonia. Cercheremo di portare avanti il suo lavoro.  È stato un grande politico e un grande uomo, anche gli avversari non possono non riconoscerne l'unicità, la rivoluzionarietà.  Il patrimonio che lascia non è economico ma di affetti. Quando arrivavo la prima e l'ultima cosa di cui parlava erano la sua famiglia, i suoi figli, i nipoti, Marta. L'ho sentito sabato sera dopo la partita dell'Inter, alle 11 di sera stava lavorando per le Europee, per l'Italia, per Forza Italia, per il governo".

E ancora: "Mi piace pensare che se ne sia andato lavorando, perché non mollava mai. Non ha mai digerito che portassi la barba, poi alla fine se la faceva andare bene. Al mio compleanno mi ha regalato un set di camicie blu perché sosteneva mi stesse meglio il blu del bianco. E oggi, cacchio, ho la camicia bianca". 

 

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