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14.11.23 - 10:130

Una iniziativa popolare per abrogare il decreto Morisoli? Ghisletta non lo esclude

"i tagli del preventivo 2024 sono solamente la metà, l'altra arriverà nel preventivo 2025 e sarà ancora più dura", sottolinea il socialista, che invita a partecipare a una manifestazione pubblica il 22 novembre a Bellinzona

BELLINZONA - Il decreto Morisoli e i suoi primi effetti iniziano a vedersi nel loro estremismo. Ne è convinto Raoul Ghisletta, da sempre uno dei maggiori oppositori al pacchetto di riforme del democentrista per raggiungere il pareggio di bilancio. Che non esclude una iniziativa popolare per abrogare il decreto.

"Qualcuno forse vede un “piano condiviso di pareggio dei conti”? In queste settimane tanti sono stati i giudizi negativi espressi dalla società civile in merito alla rinuncia a investimenti e a progetti innovativi, in merito alla riduzione dei sussidi cassa malati al ceto medio e in merito ai tagli che vanno a colpire i bilanci e i conti economici di istituti sociali per minorenni, di istituti per invalidi, di case anziani, di servizi cure a domicilio, degli ospedali pubblici, dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale e degli enti universitari", fa notare il granconsigliere socialista, che chiede: "Qualcuno poi pensa veramente che sia una politica del personale lungimirante e motivante quella di tagliare gli stipendi e non compensare il carovita per la ventesima volta dal 1993 (quindi 20 anni sull’arco di 30 anni) al personale cantonale, al personale sociosanitario (dopo gli applausi...), ai docenti delle scuole cantonali e delle scuole comunali?".

A livello di soluzioni, sostiene che "iunnanzitutto è importante esprimere pubblicamente la propria opposizione ad una politica finanziaria squilibrata, che incide sulla vita quotidiana di tante persone. Per manifestare il proprio dissenso poi tutti potranno partecipare alla manifestazione pubblica contro i tagli del 22 novembre a Bellinzona. Ed infine dovremo decidere se lanciare un’iniziativa popolare per abrogare il decreto Morisoli, prima che il disastro sia completo: in effetti non dimentichiamo che i tagli del preventivo 2024 sono solamente la metà e che l’altra metà arriverà nel preventivo 2025 e sarà ancora più dura per la maggior parte della popolazione!". Insomma, non è detto che non si cerchi di tornare alle urne.

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