Dentro la crisi del PLR: l’allenatore non si cambia. Ma la svolta a destra non paga

BELLINZONA – La Regione dedica oggi una pagina alla crisi del PLR dopo la sconfitta di Alex Farinelli al ballottaggio per gli Stati. Il giornale intervista diversi “ex” del partito, da Giovanni Merlini a Walter Gianora. Tutti dicono che l’allenatore non si cambia, e dunque Alessandro Speziali deve restare al timone.

Tra le dichiazioni più interessanti, quelle dell’ex ministro Gabriele Gendotti, secondo il quale “Speziali comunica in maniera complicata, con un discorso un po’ troppo elitario. Deve scendere di un gradino verso la popolazione e si deve rendere conto che la ‘R’ dei radicali sarebbe utile”.

Secondo Gendotti “non c’è spazio per spostamenti eccessivamente a destra. Quando manca la capacità di essere moderati si cade in errori come il sostegno al ‘Decreto Morisoli’, quando un partito come il Plr si autolimita cede troppo agli automatismi e fa meno politica”.

L’ex presidente del partito Bixio Caprara, afferma invece che “con il sistema maggioritario – quello vigente per l’elezione del Senato, ndr - se non ci sono collaborazioni non si va da nessuna parte”. Caprara auspica dunque la ripresa di una convergenza con il Centro, ammettendo però che oggi è difficile, ma in prospettiva si dovranno trovare accordi.

Scimmiottare l’UDC, insomma, non è la strada giusta. “Ci vuole un po’ meno destra e un po’ più centro, inteso come trovare temi comuni con quel partito ma anche come riavvicinare quegli elettori moderati che possono riconoscersi in una politica concreta e non urlata”.