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Sanità
28.05.24 - 14:470

Il sovrappeso infantile è direttamente collegato al contesto sociale

Promozione Salute Svizzera sostiene che le misure sanitarie non sono sufficienti ma che serva un approccio multisettoriale. Il 16,7% della popolazione scolastica ha problemi in tal senso, anche se si nota una leggera diminuzione

BERNA - Il 16,7% della popolazione scolastica svizzera è in sovrappeso, un numero importante che non può che far riflettere, sebbene sia in leggero calo rispetto ai dati dello scorso anno. Lo dice uno studio di Promozione Salute Svizzera, che sottolinea anche le difficoltà di intervento, dato che il sovrappeso è strettamente connesso a fattori sociali, in particolare alle condizioni del contesto da cui i bambini interessati provengono.

Vengono considerate tre fasce: il primo ciclo scolastico racchiude i bimbi della scuola dell'infanzia e della prima e seconda elementare, il secondo ciclo scolastico comprende terza, quarta e quinta elementare e il terzo ciclo scolastico riguarda le scuole medie. I dati dei membri del primo ciclo, dunque tra i più piccolini, obesi sono scesi leggermente, mentre restano stabili le percentuali negli altri.

Si osserva una leggera differenza tra maschi e femmine ma soprattutto legate al contesto sociale: tra chi ha genitori senza una formazione post-obbligatoria, la percentuale di chi è in sovrappeso sale. Dunque, sebbene per Promozione Salute Svizzera sia basilare una prevenzione precoce, visto che le problematiche iniziano già nei primissimi anni di scolarizzazione dei bambini, le misure sanitarie non sono sufficienti. “Poiché il fenomeno del sovrappeso e dell’obesità è riconducibile a fattori sociali e strutturali è evidente che le misure di politica sanitaria, da sole, non bastano per ridurre le disparità di salute. Al fine di garantire le pari opportunità, la promozione della salute e la prevenzione devono puntare su un approccio multisettoriale e intersettoriale  che preveda, oltre alle misure di politica sanitaria, anche misure nel settore dell’educazione e della socialità”, si legge nella nota dell'associazione.

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