CHIASSO – La scelta che tanto ha fatto discutere (seppur contestata dal presidente dell’Associazione FC Chiasso in un’intervista, mentre il settore giovanile non ha replicato con il comunicato stampa che tutti si attendevano) di escludere parecchi 14enni per far posto a giovani italiani non ha lasciato indifferente la politica. E così il caso dell’FC Chiasso finisce sui banchi del Parlamento.
A porre una serie di domande sono dei rappresentanti di UDC e Lega: Edo Pellegrini (primo firmatario), Piero Marchesi, Tiziano Galeazzi, Lelia Guscio e Daniele Caverzasio.
“È notizia di questi giorni che un certo numero di giovanissimi calciatori è stato escluso dalle squadre giovanili del FC Chiasso che affronteranno il prossimo campionato e che siano stati invitati dalla società a trovarsi una sistemazione in altre squadre della regione”, si legge.
“A detta dei genitori degli esclusi, al loro posto, giocheranno dei giocatori residenti all’estero”, proseguono i deputati (purtroppo, ci è stato confermato da diverse voci, vedi correlati).
“Se quest’ultimo fatto corrispondesse, anche solo in parte, alla realtà, ci sarebbe da preoccuparsi: lo sport è una componente importante della formazione e dell’educazione di un giovane e, ovviamente, ci si aspetta che le nostre società sportive facciano posto ai ragazzi residenti, specialmente se usufruiscono di contributi pubblici”, è il monito al Chiasso.
I cinque chiedono al Consiglio di Stato:
"1. I settori giovanili delle società sportive ricevono direttamente o indirettamente contributi da parte del Cantone?
2. Se sì, in quale misura?
3. Se sì, qual è il contributo che riceve il settore giovanile del FC Chiasso?
4. È possibile sapere quanti giocatori non residenti ev. militano nelle squadre dei settori giovanili delle società calcistiche ticinesi ed in particolare del FC Chiasso?
5. Esistono regole che determinano quanti giovani giocatori residenti all’estero può tesserare una società?
6. Il Consiglio di Stato attraverso il DECS intende fare chiarezza sulla situazione?"