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15.11.22 - 09:200

Sirica torna sul Villaggio della RSI: “Forse sono un po’ gnucco, ma il servizio pubblico è sotto attacco”

Continua il confronto sui social dopo le critiche mosse dal presidente del PS alla puntata di sabato scorso

COMANO - Continua il confronto sui social dopo le critiche di Fabrizio Sirica al Villaggio della RSI (LEGGI QUI). Il presidente del PS ha replicato a chi non condivideva la sua posizione spiegando meglio il suo pensiero sul tifo anti-Italia alla televisione pubblica. 

“È satira perché lo sfottò è al ticinese medio che gufa, non all’italiano”

“Questo è l’argomento migliore, e se così fosse, questa scena farebbe proprio quello che descrivo come comicità intelligente, aiutarci a riflettere sui nostri comportamenti”. Qui Sirica si riferisce e risponde al commento di Lorenzo Jelmini. “Il problema, caro Lorenzo, è che non è stata percepita così. Per farti un esempio ne sono accorto quando nella chat di calcetto, un amico invero un po’ razzistello, ha iniziato a ‘paraculare’ altri che tifano Italia. E poi ancora la stessa modalità altrove. Era la prima volta che vedevo quel video, mi son detto: ma dai, avranno ritagliato un pezzo, ci sarà stata un’introduzione in cui si dice che è il comportamento un po’ da invidiosi, in cui si contestualizza l’autocritica. Invece no. Anche in questi commenti, si vede che c’è chi come me non la vede come autoironia, e chi invece difende il fatto che un po’ di sano sfottò ci sta, anche sulla tv pubblica, per ‘farsi due risate’”.

Gino Ceschina: “C’è chi ci arriva e chi no”

“Bene, ok, forse sono solo gnucco io e le altre centinaia di persone che ho letto sulla stessa interpretazione - replica Sirica al giornalista RSI - Ma quando in politica mi rendo conto che il mio messaggio non è passato, non dico che è la gente non ci arriva, mi dico che ho comunicato male io e cerco di migliorare. Da un giornalista mi aspetterei la stessa cosa”.

“Ci sono problemi più importanti”

“Vuoto benaltrismo - risponde il presidente PS - Il fatto che spendo qualche minuto a commentare una scena televisiva significa che di colpo non mi occupo più delle priorità politiche, come lavoro e nell’ultimo periodo in particolare una risposta, un sostegno alle famiglie per i costi delle cassa malati. Tranquilli, non è così, riesco a fare le due cose”. 

E infine, sottolinea Sirica: “Ci tengo alla Rsi e al servizio pubblico, e se non ve ne siete accorti è sotto attacco. In Svizzera vivono e pagano il canone una roba come 350’000 italiani, nel solo Ticino non si contano le persone svizzere con antenati italiani. Ora (pur senza voler ingigantire questa cosa) ma se anche solo una piccola parte l’ha percepita come una ‘paraculata’ a loro, e non come una fine satira autoironica, beh allora sarà forse più facilmente convincibile da chi dice che 200 franchi bastano. Che il servizio pubblico può pure essere ridotto. Ma fate voi…”.

 

 

 

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