di Daniele Carta *
Se dovessero chiedermi di utilizzare una metafora per spiegare il perché, all’interno di ogni mio progetto dedico estrema cura nella scelta dei materiali, ciò che d’impulso mi verrebbe in mente è la realizzazione di un abito su misura. Come scrupolosamente il sarto sceglie la stoffa più adatta all’occasione e alla personalità di chi lo indosserà, allo stesso modo, il designer si adopera per attribuire personalità e creare il look che più si addice ad un ambiente. In altre parole, il materiale è la parte esteriore che completa la forma, è l’ago della bilancia che permette di apprezzare o meno un prodotto, è la prima cosa su cui cade l’occhio insieme alla forma.
La sensazione di caldo e ruvido del legno. La freddezza e l’inscalfibilità del marmo. Il tocco vellutato e morbido del Fenix...
A suo personalissimo modo, ciascuno è in grado di suscitare emozioni e di raccontare una storia. Fra tutti, il legno da sempre è quello che mi affascina maggiormente proprio per il fatto di essere vivo e possedere una memoria: la temperatura, il grado di umidità, la luce e lo sfregamento sono fattori in grado di modificarne la struttura e l’aspetto con il trascorrere del tempo.
Saper modellare e giocare con la materia, è una capacità che ho affinato negli anni grazie all’osservazione sul campo: lavorare fianco a fianco di maestri artigiani nelle loro botteghe, è ciò che mi ha consentito di imparare le lavorazioni, le caratteristiche fisiche e i trattamenti più idonei per ciascun materiale. Non si tratta, infatti, di una scelta esclusivamente estetica, bensì di un insieme di valutazioni e considerazioni di natura tecnica e funzionale in relazione al contesto. Ecco perché in fase di progettazione, cerco sempre di ragionare in termini di esposizione all’usura e finalità d’uso, selezionando i materiali in base alle loro intrinseche caratteristiche, potenzialità e, successivamente, alle loro proprietà estetiche.
Come comportarsi quando ci si trova in presenza di ambienti particolarmente umidi?
Quali materiali privilegiare (o evitare) in cucina?
Cosa scegliere per una camera da letto accogliente?
Per rispondere a queste domande, ciò che cerco di fare è interrogarmi sulle caratteristiche dello spazio e le esigenze derivanti dalle attività che accoglie, poiché la scelta del giusto materiale risulta cruciale nell’assicurare l’ottimale funzionalità d’utilizzo e comfort da parte di coloro che ne fruiscono.
Ad esempio, ambienti come la cucina o il bagno prediligono superfici durevoli, resistenti e di facile pulizia, capaci di garantire l’igiene ed agevolare la manutenzione quotidiana. Ecco perché, per rispondere a tale bisogno, è preferibile servirsi di materiali idrofughi, asettici, non porosi e a tutta massa, come marmo, ceramiche, resine o [1] [2] solid surface. Diversamente, gli angoli domestici destinati al riposo e al relax (come il salotto o le camere da letto) preferiscono elementi fortemente sensoriali e dal feeling tattile, come il legno a poro aperto o il fenix, capaci di creare un ambiente accogliente e confortevole.
In generale, l’obiettivo di fondo di un accurato studio della materia, risiede nella volontà di instaurare una forte connessione sensoriale (visiva, uditiva o tattile) con il contesto, favorendo l’emergere di una molteplicità di sensazioni sotto il profilo emozionale e di attribuire uno stile ed una personalità definita ad un luogo.
* interior designer