ticinolibero
Il Blog di Don Gianfranco
21.04.24 - 11:240

Papa Francesco, i benpensanti e le critiche all'interno della Chiesa

Don Feliciani: "Le sue continue e accorate prese di posizione in favore degli emarginati, dei profughi e degli “scarti” della società, a tanti non piacciono"

di Don Gianfranco Feliciani

Non è un mistero per nessuno il fatto che papa Francesco viene sempre più criticato soprattutto all’interno della stessa Chiesa. Le sue continue e accorate prese di posizione in favore degli emarginati, dei profughi e degli “scarti” della società, a tanti non piacciono. Francesco cominciò subito a infastidire i “benpensanti” con quella prima uscita dal Vaticano con meta Lampedusa… per poi farli incavolare del tutto con la decisione, qualche settimana fa, di offrire la Benedizione del Signore anche alle coppie dello stesso sesso. Le critiche dei “benpensanti” suonano sostanzialmente così…

Il papa non rischia, con la costante predicazione della misericordia, di apparire ingenuo e poco autorevole? Non è demagogico e populistico dare segni di discontinuità nello stile, nel linguaggio, nei simboli e negli abiti pontificali? Dov’è finita la dignità e la sacralità del papa? L’accoglienza favorevole che gli riservano moltissimi fuori della Chiesa non è forse dovuta al fatto che, a differenza degli altri papi, non ha il coraggio di esprimere condanne? Ma così facendo non si espone al rischio di travisare la genuina dottrina cattolica e cadere nell’eresia?

Se per un verso può sembrare facile rispondere a queste obiezioni – la dignità del papa non ha nulla a che vedere con quella dei faraoni e degli imperatori romani –, per un altro verso è difficile, perché qui si tocca un problema che affonda le sue radici nel misterioso groviglio dell’istinto religioso dell’uomo. Insomma, dimmi in che Dio credi e ti dirò che Chiesa vuoi! E in questo siamo negativamente condizionati dalle nostre proiezioni religiose.

L’uomo ha sempre avvertito Dio come qualcuno di temibile e di lontano da sé, anche se poi l’ha sempre invocato perché intervenisse a cambiare le cose. E di conseguenza ha sempre avvertito temibili e lontani coloro che in terra lo hanno rappresentato. Ciò che è grande e meraviglioso non può che essere ultramondano e irraggiungibile, come sono sempre irraggiungibili i sogni e i desideri dell’uomo. Sacerdoti e re, eroi e condottieri, nobili e ricchi, hanno sempre fatto sognare il popolino proprio perché temibili e lontani.

Arriva un papa, un rappresentante di Dio sulla terra, a dirci che il mistero è a portata di mano, che la distanza tra il cielo e il mondo degli uomini è stata colmata da Gesù, che i nostri peccati sono tutti perdonati, che non dobbiamo aver paura di Dio perché Lui è tenerezza infinita, e l’uomo come reagisce? Com’è difficile abbandonare le nostre proiezioni pagane su Dio e convertirci al Vangelo di Gesù! È difficile per chiunque, ma naturalmente soprattutto per quelli che contano, che hanno perciò interessi e potere da difendere, e che vedono in questo amore liberante di Dio una minaccia per il loro prestigio. È accaduto nella vicenda di Gesù: il potere religioso e politico lo condannò alla morte di croce. È accaduto tante volte nella storia della Chiesa. Continuerà ad accadere. Ma l’Amore di Gesù vince tutto. Il mondo cambia, anche la struttura umana della Chiesa cambia di continuo, ma la Croce di Gesù rimane stabile per sempre!

Tags
TOP NEWS Rubriche
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile