di Don Gianfranco Feliciani
La scena è ormai indimenticabile, commovente, è diventata un’icona. L’ha immortalata un passante con la telecamera del telefono. Il fatto tristissimo è accaduto il 31 maggio scorso. Ci sono tre giovani, Cristian, Patrizia e Bianca, che si stringono in un disperato abbraccio per tentare di opporre resistenza alla furia del fiume Natisone, nei pressi di Udine.
I tre si trovavano su un isolotto quando l’acqua li ha sorpresi fino a sommergerli. L’istinto di sopravvivenza li avrà spinti a cooperare anziché a competere. Nella sfida sempre impari con le forze della natura, rispetto a “tre Io” è sicuramente più probabile che si salvi “un Noi”. E così hanno cercato di fare.
Ma a un certo punto non ce l’hanno più fatta e sono finiti tra i flutti del fiume. I vigili del fuoco hanno tentato di salvarli anche dall’alto, lanciando una corda appesa a una gru, che però i tre ragazzi non sono riusciti ad afferrare per scomparire di lì a poco nelle acque.
Tutto è stato inutile, ma l’immagine indimenticabile di quei corpi fraternamente e disperatamente avvinghiati per l’ultima volta diventa un messaggio fortissimo per tutti noi. Dentro le sfide drammatiche del nostro tempo, quali la guerra, l’inquinamento, la miseria, l’ingiustizia, ne potremo uscire vincitori solo rimanendo uniti, solo riscoprendo il senso della solidarietà e della fraternità, solo guarendo da quell’individualismo che ci sta uccidendo!
Papa Francesco, nell’enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale scrive: “L’individualismo non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli. La mera somma degli interessi individuali non è in grado di generare un mondo migliore per tutta l’umanità. Neppure può preservarci da tanti mali che diventano sempre più globali. Ma l’individualismo radicale è il virus più difficile da sconfiggere. Ci fa credere che tutto consiste nel dare briglia sciolta alle proprie ambizioni, come se accumulando ambizioni e sicurezze individuali potessimo costruire il bene comune”. Il futuro si presenta pieno di incognite e la paura dilaga.
Ma la paura non serve a niente, anzi, può peggiore la situazione. Meglio riflettere con saggezza per andare dritti alla verità delle cose: ci salveremo solo… abbracciandoci!