Ticino, ora o mai più? Il Consigliere Federale sarà "latino". Si fa il nome di Cassis, ma attenzione a Vitta

BERNA – Da ieri, ovvero quando Didier Burkhalter ha annunciato che a fine ottobre lascerà il Consiglio Federale, si è scatenato il toto-nome. Chi sarà il liberale che gli succederà?

Particolarmente interessato alla questione è il Ticino, che potrebbe vedere, finalmente, un suo rappresentante tornare a Palazzo Federale nel gruppo dei sette.

In una conferenza stampa, la presidente del partito nazionale, Petra Gössi, ha fornito un buon assist: il PLR vuole un rappresentante della Svizzera latina. In una lettera inviata alle sezioni cantonali, viene specificato, come viene chiesto di presentare dei nomi entro l’11 agosto. Si augura, dato i risultati delle elezioni nazionali del 2015, che nessun altro partito rivendichi il seggio.

Dunque, le possibilità per un ticinese aumentano, e anche all’interno della deputazione si è capito.

Addirittura, i pipidini Regazzi e Romano hanno detto che la mancata elezione di un rappresentante sarebbe uno schiaffo e un affronto alla Costituzione. Il democentrista Chiesa ha sottolineato la necessità di essere uniti su un nome. Pantani per contro ha spiegato come sia troppo presto decidere per un sostegno unanime, dato che toccherà al PLR scegliere chi mettere in campo. E Merlini, compagno di partito del favorito Cassis, si è definito convinto che verrà scelto un candidato (non escludendo una donna) competente.

Come scritto in precedenza, il nome più gettonato è sicuramente quello di Ignazio Cassis, ma l’outsider potrebbe essere Christian Vitta, ben visto oltre Gottardo, come è stato detto anche al TG serale della RSI.