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Cronaca
18.07.17 - 08:300
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Quadri distrugge la classifica del Tages Anzeiger, "indicatori fantasiosi come quelli delle statistiche SECO". E per il Consiglio Federale non gli dispiacerebbe...

Il leghista figura fra i flop. "Se vengono premiati i lobbisti essere in alto non è un buon segno. Il PLR monta la panna sul nono posto di Cassis. Noi voteremo il meno peggio, per esempio, ci sarebbe Lüscher che ha idee più vicine alle nostre"

LUGANO – Essere inserito fra i flop, addirittura 232esimo in graduatoria, della classifica del Tages Anzeiger riguardante i parlamentari a Berna, non fa perdere il sonno a Lorenzo Quadri. “Sono come le statistiche della SECO, usano degli indicatori fantasiosi”, ci dice quando lo chiamiamo. “Non c’era bisogno di fare grandi indagini per capire che in cima ci sarebbero stati i presidenti dei partiti e i capogruppo…”.

Passiamo ad analizzare assieme gli indicatori, e poi il discorso scivola, inevitabilmente, sulla successione di Burkhalter.

Anche la sua compagna di partito, Roberta Pantani, figura in basso.
“Ovviamente, la Lega non ha un gruppo a sé, e questo ci svantaggia. Utilizzano poi le posizioni all’interno del partito in base agli incarichi, chiaramente capogruppo e vice è avvantaggiato ma chi non ha una frazione come noi, ospiti in un altro gruppo, non entra in questo genere di discorsi, così come non possiamo far parte di uffici presidenziali”.

Uno dei criteri è la presenza mediatica.
“È una scempiaggine, non ha nessun rapporto con la reale influenza parlamentare. Tra l’altro, come si calcola? Leggono tutti i giornali della svizezra, guardano tutte le tv, tengono conto di quanti followers si hanno su Twitter? Di sicuro ci sono nomi, fra i primi 15, che non stanno né in cielo né in terra. Se mi dicono, per esempio, che la signora Lisa Mazzone fa parte di essi, a me sembra una barzelletta. Conta uno su 246, punto, ritengo ridicolo sostenere che sia fra i primi 15.

E cosa ci dice di reputazione del deputato e del numero di atti parlamentari sottoscritti?
“Non so come facciano a valutare qualcosa del genere. Sostengono che sia stata fatta un’indagine fra i colleghi, mah… Infine il numero di firme sugli atti parlamentari… Come se un atto parlamentare con più firme contasse di più! Basta andare a fare il giro fra i banchi e le firme si raccolgono, perché a meno che non sia una cosa con cui non si è proprio d’accordo non si dice di no”.

Poi vengono considerati anche i mandati extraparlamentari...
"Dunque in sostanza vengono premiati i lobbisti! Forse quindi non è nemmeno così un buon segno, dal punto di vista dell'indipendenza del deputato, trovarsi ai piani alti!"

Riassumendo, ci sono pochi criteri utilizzabili?
“Gli unici indicatori sensati per questo tipo di classifiche sono quelli relativi agli incarichi all’interno del partito, è ovvio. Gli altri sono delle emerite scempiaggini. Non ci perdo il sonno, sono in buona compagnia e dubito che qualcuno, al di là di chi l’ha fatta, ma nemmeno loro, dia un peso a questo genere di statistiche. Trovo discutibile creare qualcosa di simile pur sapendo che a parte quelli citati prima non esistono criteri oggettivi atti a verificare l’influenza di un politico. Oltretutto, la presenza mediatica per esempio ce l’hanno i parlamentare compiacenti coi media, quelli dei partiti giusti, ci sono deputati sempre presenti sui media ma che a Berna non contano nulla. Tutto ciò denota anche una scarsa conoscenza del Parlamento, oppure una cattiva fede. Trovo sia un esercizio poco utile, con nessuna affidabilità”.

Non  è che, dati oggettivi a parte, la Lega ed anche lei piacete poco in Svizzera Interna?
“Potrebbe anche essere… Per ovvi motivi non possiamo accedere a determinate cariche di partito, e questo ci fa scivolare, poi si va a simpatia e di certo in Svizzera Interna nessuna testata ha interesse a parlar bene della Lega”.

Il PLR si è congratulato con Ignazio Cassis, possibile candidato al Consiglio federale, e nono. Tutto utile in questo periodo?
“È capogruppo, voglio sperare che sia nei piani alti. Se me lo fossi ritrovato in 200esima posizione ci sarebbe stato qualcosa che non tornava… Il PLR monta la panna sul buon risultato di Cassis, ma era scontato. Un conto è figurare nei piani alti di queste classifiche fantasiose e non affidabili, un altro è ricevere i voti quando ci si presenta come candidati al Consiglio Federale”.

A proposito, che aria tira attorno a Cassis, secondo lei?
“Adesso  è un po’ difficile dirlo, bisognerà capire chi saranno gli altri candidati o l’altro candidato. Cassis non è particolarmente gradito alla sinistra, che infatti nelle ultime settimane è uscita sostenendo candidature alternative. Non si sa se lo sosterrà, e nemmeno se lo farà l’UDC, dato che Cassis come capogruppo alle Camere Federali PLR ha avuto un ruolo importante per quanto riguarda la non applicazione del 9 febbraio, e a loro evidentemente non è paiciuto, avendo affossato un suo argomento strategico. Penso poi anche alla destituzione di Blocher. Bisognerà vedere quanta disponibilità ci sarà a destra e a sinistra a votare per Cassis, tutto dipenderà da chi gli verrà opposto”.

Voi avete già detto, anche sul Mattino di ieri, che scegliere il meno peggio, giusto? Non è incoraggiante…
“Per noi meno peggio vuol dire meno europeista possibile e più primanostrista possibile. Se chi verrà affiancato a Cassis sarà un radicale di sinistra pro UE non lo voteremo e appoggeremo Cassis, se invece dovesse saltar fuori, e qualcuno c’è ma non si sa se sarà a disposizione, qualche candidato dell’ala destra del partito, che abbia posizioni più vicini alle nostre sui temi fondamentali di politica federale, ovvero i rapporti con l’UE, la migrazione e la preferenza indigena, voteremo per quel candidato”.

Parla di nomi, a chi pensa?
“Ad esempio c’è Christian Lüscher che è più vicino alle nostre psiszioni di Cassis. Dipende se si metterà in gioco o verrà messo in gioco dal partito. Ce ne sono altri, questo è il primo nome che mi viene in mente”.


Paola Bernasconi
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