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Cronaca
23.09.17 - 18:010
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

I derby passano a TeleTicino, i "No Billag" ci... guadagniamo. "La SSR, con o senza l'iniziativa, sta andando verso un lento declino. Le partite sono l'apripista..."

Per Alain Bühler il caso legato alle partite di hockey "è stato un fulmine a ciel sereno, ma dimostra che un'emittente privata può offrire un servizio di qualità e richiesto dall'utenza. Ma sono il pubblico e le tecnologie che stanno cambiando. UPC vuole distruggere SSR? No"

BELLINZONA – Lunedì a Berna si discuterà dell’iniziativa No Billag, si sceglierà se contrapporle un controprogetto, e la televisione privata, TeleTicino, vince i derby. Una tempistica, per la RSI, certamente che pare creata ad arte, il peggior colpo di scena degno di un telefilm di quelli in onda il martedì.

Ma il passaggio di partite così sentite all’emittente di Melide cosa significa per chi lotta contro il canone? Ne abbiamo parlato con Alain Bühler.
 
La vicenda derby viene a favore di voi che sostenete “No Billag”?
“Sicuramente gioca a favore nostro. È una palese dimostrazione di ciò che diciamo, ovvero che un’emittente privata, e non più di stato, può comunque offrire un servizio di qualità, richiesto dall’utenza. In questo caso i ticinesi volevano a tutti i costi i derby, non c’è stata la RSI a offrirli, ma TeleTicino. Da qui si capisce che il settore privato può offrire servizi di qualità”.

Ma anche TeleTicino riceve un po’ di canone, diranno in molti..
“Sì, però vive soprattutto di pubblicità, che adesso è di nicchia poiché la SSR si mangia tutto. Se un domani essa dovrà finanziarsi in concorrenza e non sarà più un ente che ha monopoli, dovrà rincorrere la pubblicità. Preciso che si sta già tutelando in questo senso”.

Un processo che si aspettava, la storia dei derby è però arrivata forse prima?
“È stata un fulmine a ciel sereno positivo. Io ho sempre detto: la SSR e la RSI hanno un grosso problema. Il pubblico e il mondo mediatico, la tecnologia stanno cambiando. C’è un rinnovamento in atto che ti permette di vedere quello che vuoi, quando vuoi, dove vuoi e come vuoi, con una miriade di servizi. E non ci fermeremo a Netflix, per esempio: questi servizi si rafforzeranno sul mercato, e la maggior parte del pubblico si rivolge a essi. E questa porzione di popolazione diventerà sempre maggiore, per la SSR, anche se non ci fosse “No Billag”, è iniziato un lento declino del servizio pubblico che sta difendendo con le unghie e con i denti”.

La teoria che UPC abbia ceduto i derby a TeleTicino ma non alla RSI per affossare il canone è fantasiosa?
“L’obiettivo principale di UPC è offrire connessione. Con My Sports si è lanciata in un prodotto che sta avendo successo, ma non vedo una difficoltà a dare i derby alla RSI per questo, non è per una cosa del genere che si vincerà “No Billag”. Il vero motivo per cui la gente voterà sì è non dover pagare il canone”.

Perché la gente potrà vedere ciò che vorrà spendendo meno, esatto?
“Qualcuno ribadisce che sommando i costi di tutti questi servizi si spende più del canone. Sì, però non mi soffermerei a vedere i prezzi, essi sono ancora manipolati da un mercato malato, dove non c’è concorrenza. Quando ci sarà la libera concorrenza, i prezzi si adegueranno alla legge del mercato e scenderanno. Non possiamo oggi dire che costa di più vedere gli sport su My Sports rispetto al canone. Senza di esso, quanto meno, ognuno potrà scegliere come spendere i propri soldi e avremo delle tv che daranno contenuti di qualità orientati al pubblico”.

I derby come apripista, quindi…
“Esatto”.
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