Cronaca
05.10.17 - 16:170
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Dentro il delitto Arcudi: la vide diversa e la uccise. Ma fra i due non c'era nessuna relazione, il movente è la villetta azzurra
Il cognato uccise la giovane maestra di Stabio dopo un'ennesima discussione per la casa contesa fra lei e la famiglia della sorella. Nessun coinvolgimento sentimentale. L'uomo è accusato di omicidio, e ha anche sottratto dei soldi alla SUPSI dove lavorava
STABIO - L'omicidio Arcudi fu il tema caldo in Ticino per lungo tempo, dopo che il cadavere di Nadia, 35enne maestra di scuola elementare, fu trovato nei boschi vicino a Rodero. Ancor più scalpore suscitò l'arresto del cognato, marito della sorella, che l'aveva uccisa per poi disfarsi del corpo, e andare addirittura a cena con la famiglia.
Molte le domande: come era stata uccisa la giovane? Stando alle ricostruzione, è stata soffocata, ed era già senza vita quando l'uomo la trasportò avvolta in un tappeto fino al confine. Si è parlato molto di relazioni familiari, dei rapporti fra la madre della vittima e della moglie dell'uomo, della moglie stessa, spezzata a metà fra il dramma della sorella e quello del marito in carcere (e della figlia, vittima innocente di una famiglia distrutta).
E se, dato che lo stretto rapporto fra la maestra e il cognato, si speculò su una possibile relazione, la casa dove la donna viveva con l'anziana madre si profilù sibito come centrale: una villetta contesa dalla 35enne, che voleva conviverci con fidanzato, e la famiglia della sorella.
Dopo mesi di carcerazione preventiva, l'inchiesta, condotta dalla Procuratrice Pubblica Pamela Pedretti, è stata chiusa. E il movente dell'uccisione fu proprio quella villetta azzurra a Stabio.
Non esisteva alcuna relazione fra vittima e assassino, anche se l'uomo vide la cognata più decisa del solito, quando discussero, quella maledetta sera, per l'ennesima volta della villetta, e la uccise, trovandola diversa dall'immagine che aveva di lei.
Risvolti psicologici che non si sa ancora se avranno peso nel processo. Le accuse nei confronti dell'uomo sono pesanti, si parla di assassinio, a cui si sommano quelle relative ai soldi sottratti dal 41enne alla SUPSI dove lavorava.