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Cronaca
21.03.18 - 09:480
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

E ride ancora lui. Christian R., dopo i sorpassi nel Gottardo e la fuga dalla Polizia, non andrà in carcere

Il tedesco era stato condannato in contumacia a 30 mesi di prigione, di cui 12 da scontare, per le bravate commesse sulle strade ticinesi. Lui, dal suo paese, aveva a lungo sbeffeggiato le autorità svizzere. Ora, il Tribunale Regionale di Stoccarda annuncia che "il reato non è punibile con una pena detentiva"

STOCCARDA – Di lui, oltre alla vicenda, colpì l’arroganza con cui sfidava il Ticino, mostrando spavaldo la foto con la licenza di condurre.

Christian R. è un automobilista tedesco che si fece notare per aver compiuto una decina di sorpassi, quasi si giocasse ai birilli, all’interno del tunnel del Gottardo, per poi fuggire alla Polizia. Una bravata che gli era valsa 30 mesi di carcere, di cui 12 da scontare, comminati in contumacia poiché non era mai tornato nel nostro Cantone per il processo.

E ora Christian R. che aveva ripetutamente sbeffeggiato la Svizzera, non andrà in carcere. Infatti, le autorità ticinesi si erano rivolte a quelle tedesche per fargli scontare la condanna. Come riporta oggi il Corriere del Ticino, il Tribunale Regionale di Stoccarda ha risposto picche: “Con decisione del 15 marzo, il Tribunale di Stoccarda ha considerato inammissibile la richiesta del tribunale ticinese di una pena detentiva, dato che il reato contestato in Germania non è punibile con una pena detentiva, ma, in quanto considerato infrazione, soltanto con una pena pecuniaria”. Insomma, è troppo farlo finire dietro le sbarre.

Il caso aveva suscitato parecchio clamore, e anche Norman Gobbi si era azionato, promettendo di far di tutto per farlo finire in prigione. Adesso andrà valutato se è possibile o no inoltrare ricorso, visto che a vincere sono state le differenze di legge fra i due paesi, dato che tra Svizzera e Germania vi è un trattato sull’esecuzione delle pene: se però la legislazione è differente, come in questo caso, cosa fare?

Nel frattempo, immaginiamo che Christian R. stia ridendo, ancora una volta, mostrando la sua patente. Una beffa.
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