Cronaca
08.04.18 - 11:250
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:51
Storie di... non ordinaria AI. "Ho la fibromialgia e sono depressa, vivo dell'assistenza". "Ho il permesso G, se mi assumete ho delle agevolazioni dall'invalidità anche se sono guarita"
Il Mattino racconta due storie antitetiche. La prima è quella di una donna che, perso il lavoro e andato a rotoli il matrimonio, si ritrova malata a vivere con 2'200 franchi assieme alla figlia. L'altra è la vicenda di una frontaliera che nel cv spiega di essere agevolata e aiutata dall'AI stessa
BELLINZONA – AI, cosa fai? Il Mattino della Domenica torna a parlare di questa forma di aiuto ai cittadini malati, e lo fa con due storie antitetiche. La prima è quella di una donna, svizzero tedesca, arrivata in Ticino e malata di fibromialgia, a cui non viene accordata. La seconda racconta di una frontaliera che per contro viene aiutata dall’AI stessa, anche se a quanto pare il suo problema di salute è fortunatamente stato risolto.
La signora della prima vicenda arriva in Ticino nel 2006, per lavorare in una ditta di Barbengo. Tutto sembra andare per il meglio, il lavoro c’è, arriva anche l’amore, si sposa, ha una figlia. Poi, crolla tutto, come spesso purtroppo succede: si dice che un problema non arriva mai da solo. Perde il posto di lavoro, si separa dal marito, e la salute peggiore, fino alla diagnosi di fibromialgia, una malattia ancora poco riconosciuta ma che porta a dolori lancinanti in tutto il corpo, non curabile. È anche depressa, però cerca, per quanto possibile, di fare dei lavoretti. Chiede l’AI, che le viene negata. Vive dell’assistenza, 2'200 franchi al mese per lei e la figlia di otto anni. Ha inoltrato ancora richiesta all’AI, ma è delusa.
Nel secondo caso, si parla del CV trasmesso alle aziende ticinesi da una donna col permesso G. Ho delle agevolazioni da parte dell’Ufficio invalidità di Bellinzona (Svizzera)per il reintegramento”, scrive a un certo punto. “Loro supportano, se l’azienda mi offre un lavoro, sia corsi che possono essere di ogni tipo, che una buonissima parte del reddito. Inoltre il problema che ho avuto è stato risolto”.
“Allora, se il problema è stato risolto, come mai la frontaliera in questione continua a beneficiare di “agevolazioni dell’AI per il reintegramento”??*, si chiede il settimanale leghista. In effetti, indipendentemente dalla nazionalità della donna, la domanda viene spontanea. Vedendo anche l’altra storia…