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dal profilo Facebook di Lara Gut
Cronaca
06.09.18 - 21:020
Aggiornamento: 07.09.18 - 18:46

Cara Lara, mi sono sbagliata. Riflessioni sulla persona oltre il personaggio

Il lungo post di sfogo della Gut ha mostrato sofferenza, normalità e amore dietro all'atleta. Ma perchè non si può, sempre, essere spontanei?

BELLINZONA – Qualche giorno fa, Lara Gut ha condiviso sul suo profilo social un lungo sfogo, dove ha parlato di sofferenza, amore e normalità.

Sofferenza per i giudizi affrettati, per chi se la prendeva col padre che per lei ha fatto tutto, per chi scriveva lettere anonime alla madre, per chi ha giudicato il suo matrimonio pensando “ma si sposa perché è incinta”. Amore, quello che racconta di aver visto da sempre tra i suoi genitori e che ha sognato sin da piccolina. Ora l’ha trovato in Valon Behrami, con cui si è sposata a luglio, per cui ha attraversato il mondo per due soli giorni, dal Cile a Udine. Normalità raccontando le levatacce per il caffè con l’amica del cuore, i biscotti a Natale con la mamma. 

Lara Gut si è messa a nudo, e lo ha fatto per dire al mondo che è un’atleta, che ama sciare, che ha intenzione di continuare a farlo finchè ne avrà voglia, ma che è anche molto altro. La sciatrice di Comano, si sa, è un personaggio che divide: piace, per le vittorie e l’essere ticinese, o non piace, per gli stessi motivi. C’è chi ama la sua sicurezza nel porsi con la stampa, c’è chi lo accomuna all’arroganza.
La sua vita, prima ancora di incontrare Behrami e di innamorarsi, come ha detto lui, durante una passeggiata, è cambiata con un infortunio. Più volte ha ribadito che i lunghi mesi senza gli sci le hanno permesso si riappropriarsi di sé stessa, della normalità, della vita di tutti i giorni. Quella che diventa difficile vivere quando si è sempre sulle piste e in giro per il mondo. 

L’atleta ha riscoperto la giovane donna, e poi è arrivato l’amore. Non ha mai faticato ad ammettere, la Gut, che quello vero e travolgente, è arrivato per la prima volta adesso. Dopo mesi di silenzio, sono arrivate le prime dichiarazioni reciproche, i primi selfie, le prime dediche. 

Fra chi aveva qualche pregiudizio su Lara Gut, c’era la sottoscritta. Che ha cominciato a vacillare quando l’ha vista innamorata. Sarà che l’amore fa sorridere, rende belli, rende umani, ho notato un’altra persona. Come un’adolescente innamorata, con parole dolci e quelle foto zuccherose di chi dopo tanti anni di solo sci sta vivendo la favola che tante ragazze sognano (e qui come non sentirsi vicini…). I viaggi in Russia per i Mondiali, i ringraziamenti pubblici del suo Valon, il matrimonio a sorpresa, le voci, come ha detto lei, di una gravidanza.

“Mi sono sposata per amore”, ha gridato via social. Un post lungo, articolato, scritto benissimo, in modo pulito e chiaro. Da giorni mi gira per la testa, con il pensiero di essermi sbagliata. Ho giudicato, senza conoscere, l’atleta, scordando che dietro c’è una persona. Una ragazza normale, con gli affetti, la famiglia, l’amore, le amiche, che vuole trascorrere il suo tempo con loro ed anzi ogni minuto conquistato con qualcuno vale ancor di più perché sottratto a una professione pazza in giro per il mondo.

Cara Lara, mi sono sbagliata. Hai conquistato una tifosa. Anzi, qualcuno che ti ora ti immagina come l’amica ideale.

Quante volte ci si basa sulla facciata pubblica di una persona? Ci si scorda che dietro lo sportivo, il cantante, il politico, c’è un essere umano che vive e soffre, che ha una vita che nulla c’entra con la propria professione e che nasconde. Come quando si litiga col fidanzato o ci si sveglia col mal di testa, mica lo si va a dire in ufficio ma ce lo si tiene dentro, magari con la giornata rovinata. Spesso apparire in un certo modo è d’obbligo, per la posizione che si occupa. Sovente ci sono persone incaricate appositamente di curare l’immagine dei personaggi pubblici, che studiano i messaggi da inviare alla gente, dal linguaggio del corpo ai sorrisi, dall’abbigliamento al tono di voce. Ed ora anche quel che si posta sui social. Così noi pensiamo di conoscere una persona, invece guardiamo un volto, un personaggio. A volte è la stessa cosa, a volte no.

Eppure quanto è bello poter dire, sì mi sono sbagliata. Lo si fa quando si scopre davvero la persona dietro il personaggio, con post come quelli della Gut. Non studiati, senza calcoli, scritti col cuore. Se nella vita virtuale e reale si facesse così… Nell’era in cui tramite i social si segue gente che dal nulla diventa famoso per aver partecipato magari a una trasmissione, e continua a essere informato della sua vita, sarebbe bello sapere che si sta vedendo la persona reale, non l’immagine. 

E poi, perché aver paura di nascondere quel che si è? Tanto, i giudizi ci saranno comunque. Qualcuno ti amerà, qualcuno non ti sopporterà, da lì non si scappa. Allora, viva la spontaneità! Con la voglia di scoprire di essersi sbagliati, come con la Gut. Che con il suo amore per Valon e il suo grido di normalità, è diventata semplicemente Lara: quel che vuole essere, anche se continuerà a sciare. 

Paola Bernasconi

 

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