LUGANO – Migros ancora una volta non ha perso l’occasione per creare una pubblicità ironica sulle vicende di Philipp Plein, lo stilista ora nel mirino per aver ordinato una cena a base di sushi così abbondante da aver ritardato il rientro a casa dei giovani fattorini della ditta di consegne a domicilio.
Abbiamo chiesto un commento all’assistente personale di Plein, Miranda Kruidenier. « Non abbiamo alcuna particolare dichiarazione o commento da fare. Ci sembra che le non-notizie riferite nell’articolo si commentino da sole”, inizia la sua replica.
Ma poi la ditta di Plein si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Siamo lusingati dall’attenzione che la stampa ticinese riserva al menu del nostro presidente ed alle sue evoluzioni (dalla pizza al sushi) ma onestamente ci sembra una mistificazione voler ritenere la nostra azienda responsabile del fatto che il ristoratore contattato abbia impiegato oltre due ore ad evadere il nostro ordine di sushi, il quale – ricordiamo – in Giappone viene considerato un fast food. Parimenti contrario ad ogni logica ci pare volerci addebitarci le ansie dei genitori degli addetti alle consegne. E ciò, da un lato, perché le scelte organizzative e di impiego dei ristoratori luganesi non possono coinvolgerci e, dall’altro lato, perché ci pare francamente incredibile che, nel 2018, dei giovani non dispongano di un cellulare per comunicare con i propri familiari”. Ironia, dunque.
“Il lato positivo di questa vicenda è che almeno in questo caso ci sono prove ed evidenze chiare che negli uffici si mangiava. Inoltre - vista l’attenzione prestata ai nostri uffici dagli organi di stampa e sindacali ticinesi – è evidente che negli ultimi mesi non sono state riscontrate presenze notturne negli stessi. Altrimenti non abbiamo dubbi che esse sarebbero state senz’altro prontamente segnalate. Anche perché, lungi dal nasconderci o dal dissimularci, le luci dei nostri uffici restano, da sempre, accese tutta la notte. E ciò per motivi di immagine, di sicurezza e trasparenza che meriterebbero forse di ricevere un apprezzamento diverso dai travisamenti e distorsioni di cui sono stati oggetto”, conclude la nota, rispondendo indirettamente alle polemiche di violazione di orari e di condizioni di lavoro difficili.