BELLINZONA – Il Movimento per il Socialismo, con gli atti parlamentari a ripetizione di Matteo Pronzini, che ha scatenato polemiche come quella sui rimborsi, si pone come alternativa al potere. È questo il senso della lista presentata oggi, assieme a POP e Indipendenti.
Cinque persone correranno per il Consiglio di Stato: Matteo Pronzini, Leonardo Schmid, Angelica Lepori, Claudia Leu e Simona Arrigoni Zürcher. Per il Gran Consiglio, invece, 46 candidati, fra cui spicca il discusso Ruggero D’Alessandro, oggetto di diverse interrogazioni da parte dei leghisti per aver scritto su Facebook di ritenere Lega, PLR e PPD “fascisti e imbelli” e aver usato l’email del lavoro (è dipendente del DSS), per inviare una lettera nella quale si chiede che le frontiere vengano aperte per tutti i profughi.
I temi sono in particolare il dumping salariale: trovano inaccettabile che il salario mediano sia 1300 franchi inferiore rispetto al resto della Svizzera. Non si dimenticano le discriminazioni alle donne, essendovi ben tre donne nella lista per il Governo. Senza scordare l’inquinamento causato dalle politiche neoliberiste.
Ovviamente il nome forte è quello di Matteo Pronzini, che non ha esitato a provocare. Attilio Bignasca aveva detto di essere pronto a battagliare con lui, ma non si fa intimorire: “C ne vorranno otto di Bignasca per tentare di bloccare quello che vogliamo mettere in pista durante la prossima Legislatura”.