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02.02.18 - 14:050
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Attacca anche il CdT. "Abbiamo scoperto che i funzionari hanno creato ad hoc una tesi. Ma il Governo non ha saputo determinarsi...". E La Regione, "PPD, te la prendi solo coi funzionari ex PLR"

I quotidiani solo sono unanime nell'attaccare il Consiglio di Stato. Righinetti: "avete quel rapporto da prima di Natale, non si può dar torto ai partiti che sollecitano i cinque Ministri". Caratti: "ora anche Pontiggia ci dà ragione. Beltra tradito o consapevole? Chiediamo comunque il dimezzamento"

BELLINZONA – Se solitamente era stata La Regione ad attaccare pesantemente sul caso Argo, dedicandovi spesso editoriali, con Matteo Caratti, che avevano fatto imbufalire più di una volta Fiorenzo Dadò, oggi anche dal Corriere del Ticino, giornale che ieri ha svelato il contenuto del rapporto, non sono per nulla teneri.

“I rapporto commissionato dal Governo fa un passo deciso in avanti, ordinando e incrociando i fatti, smascherando poi la sequela di dichiarazioni di comodo di alcuni funzionari che avevano creato una cortina fumogena nella speranza che l’attenzione scemasse e nulla emergesse. Ora abbiamo scoperto che funzionari dirigenti del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) hanno tentato di confezionare una tesi che attenuasse o azzerasse le responsabilità nell’assegnazione del mandato alla Argo 1. Con forzature, menzogne, ritrattazioni e discutibili mosse. E, peggio ancora, con il tentativo di coinvolgere una funzionaria del Dipartimento delle finanze e dell’economia – che invece aveva agito correttamente – per fare cadere su di lei la colpa (o almeno una corresponsabilità) dei pagamenti alla ditta di sorveglianza senza rete protettiva, ovvero senza la risoluzione governativa. Un modo di agire scorretto e anche poco dignitoso, che avrebbe meritato un intervento più risoluto da parte del Consiglio di Stato”, scrive Gianni Righinetti in prima pagina. “A parte il fatto che il perito contesta e smonta questa tesi, l’esigenza di contenere i costi non può in alcun modo spalancare la porta a comportamenti non conformi alle leggi pur di raggiungere l’obiettivo. Ci mancherebbe altro. Questi sono fatti gravi, che squalificano l’Amministrazione”.

Ma, seppur i funzionari si siano mossi in modo non corretto, il Consiglio di Stato a suo avviso non può rimanere inerme. “L’incapacità del Consiglio di Stato di determinarsi su 18 pagine di un rapporto che è nelle mani dell’Esecutivo da prima di Natale è preoccupante. Oggi va detto forte e chiaro: Governo, se ci sei batti un colpo. Non si può dare torto ai partiti che sollecitano in tal senso i cinque ministri”, conclude Righinetti.

Matteo Caratti inizia compiacendosi che anche il giornale “rivale” alla fine gli abbia dato ragione. “Non è mai troppo tardi. Fa quindi piacere scoprire che il direttore del solitamente compassato foglio di Muzzano, Fabio Pontiggia, abbia intitolato il suo commento sul rapporto Bertoli/Argo 1, 'Un quadro veramente disastroso', ammettendo finalmente che "i funzionari del Dss ne escono male, anzi malissimo" e che "il pasticciaccio sconcerterà molti cittadini e rischia di fare molto male al consigliere di Stato (Paolo Beltraminelli, ndr) e al suo partito (il Ppd, ndr)". Evviva!”.

“Con tutto quello che è emerso (e sta emergendo: iceberg a babordo) è forse giunto il momento di smettere di giocare a nascondino coi ticinesi. O no? A fine giornata ecco però giungere un comunicato del PPD. Era ora! ci siamo detti. E per un attimo, lo confessiamo, ci siamo pure illusi: dài che ci siamo, ora arrivano le risposte al quiz”, prosegue, sottolineando però che il PPD null’altro fa che attaccare due funzionari ex PLR, senza citare coloro che “sono cavalli trainanti della loro parrocchia”.

L’idea di riunirsi non gli piace: non c’è più tempo da perdere. “Siamo seri: il tempo è più che scaduto e il rapporto Bertoli sufficientemente esplicito. Per noi il dimezzamento di Beltraminelli (tradito o consapevole?) in ogni caso si impone. Come altrimenti fare definitivamente chiarezza e le pulizie di primavera al Dss? Che il governo batta un colpo”.
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