MURALTO – Continua a sostenere la sua versione il 29enne finito in carcere per la morte di una 22enne inglese che era con lui in una stanza d’albergo a Muralto. Non è stato un omicidio bensì un gioco erotico finito male.
Già prima, sostiene l’uomo, quando il portiere di notte era intervenuto per le urla che provenivano dalla camera, i due stavano solamente facendo "sesso focoso" e non litigando. Poi hanno proseguito. Come rivela Il Caffè, prima sul letto, poi in bagno. Già la prima volta, l’uomo aveva stretto il collo della giovane con le dita, la seconda volta lo ha fatto con un asciugamano, da dietro.
Lo facevano spesso, racconta. Anzi, tutti i giorni da quando si erano messi insieme. "Io l’avevo scoperta su Internet e sperimentata già con una precedente compagna. La pressione al collo provoca una perdita di sensi di pochi secondi ma chi la subisce crede di aver perso conoscenza anche per dieci minuti. A lei piaceva molto".
Però quella volta il gioco è finito in tragedia.
Una fatalità, non un omicidio, insiste. D’altronde, chiede agli inquirenti, che motivo avrebbe avuto per uccidere una donna con cui stava vivendo una storia che andava alla grande, tanto che il giorno dopo avrebbero dovuto visitare un appartamento a Ascona da condividere?
La 22enne era, come noto, di famiglia ricca, lui un montatore di ascensori che percepiva a causa di un incidente l’invalidità ed aveva parecchi precedenti penali in vari Cantoni.