BELLINZONA – I treni in Ticino sono sempre stracolmi, con gente che è costretta a viaggiare in piedi o addirittura a desistere e prendere il convoglio successivo. Una situazione di cui ci si è spesso lamentati, ma che sta creando serie difficoltà anche al personale, esasperato e costretto a fare da parafulmine tra le lamentele dei clienti.
Lo spiega il sindacato del personale dei trasporti (SEV) in una nota, dove fa notare come da parte del personale stesso vi siano state numerose segnalazioni, che non hanno migliorato nulla. Anzi, SEV sottolinea come il weekend scorso sia stato da incubo, per vari fattori concomitanti: “Secondo le FFS tutta colpa del brutto tempo a nord delle alpi e del bel tempo a sud, dell’inizio delle vacanze autunnali in Svizzera tedesca e infine per loro stessa ammissione, dal fatto che nessun treno supplementare è stato pianificato. Esternazioni inaccettabili, una presa in giro per la clientela e per il personale”.
“Le FFS sono e devono restare un’azienda seria. I momenti di forte affluenza sono perfettamente noti. Per questi delicati momenti vanno previsti treni supplementari e sufficiente personale per assistere la clientela. Anche perché caso di brutto tempo al nord delle Alpi e sole in Ticino, Alptransit permette agli svizzero-tedeschi di recarsi anche per una sola giornata in Ticino. Questo è ormai perfettamente noto a tutti ed è considerata una buona opportunità per il nostro turismo”, prosegue la nota.
Già, AlpTransit. Se esso ha fatto aumentare il flusso di viaggiatori, insiste il sindacato, le FFS devono sapervi far fronte. “Cercare e comunicare in continuazione attenuanti sostenendo che in futuro la situazione sarà migliore, è un ritornello già sentito quando sulla tratta del Gottardo circolavano i famigerati Cisalpino. Continuare a scusarsi con la clientela e il personale a questo punto non è più credibile e diventa imbarazzante”: si richiedono soluzioni concrete e immediate.