LUGANO - Oggi è stato dato l'ultimo saluto a Flamur Krasniqi, 40enne ticinese che lavorava all'AMAG a Lugano, deceduto in un incidente in motoslitta.
Ancora tanti i messaggi di saluto e di cordoglio sui social.
"Un po’ di tempo fa ti dissi che mi sarebbe piaciuto organizzare una partitella con tutti gli amici del campetto", scrive qualcuno. "Le domeniche ci trovavamo al campetto di Cassarate, chi vinceva restava in campo, quando giocavamo in squadra con te praticamente non uscivamo mai dal campo. Sono passati tanti anni, la vita frenetica non ci ha fatto organizzare la nostra partitella a distanza di 20 anni... Oggi però sei riuscito nell’impresa di riunirci tutti, oggi però eravamo tutti nella stessa squadra, nella tua squadra, e i tuoi ricordi ci faranno restare sempre in campo, ogni volta che ti penseremo. Grazie di averci fatto giocare parte della nostra partita al tuo fianco bomber. Ti vogliamo bene, tutti e ci manchi già, ma vivrai sempre nei nostri ricordi e rideremo con te pensando a tutte le volte che hai fatto gol nei nostri cuori. Giocheremo ancora insieme, da qualche parte un giorno. Ciao Muli, buon riposo".
"Amico mio, spesso piango in silenzio e inizio a ricordare. Ma quando mi sale la tristezza e qualche lacrima rischia di rigarmi il viso penso alle tue parole e mi dico che no: non devo piangere, e lo devo fare anche per te che mi hai sempre insegnato ad affrontare la vita col sorriso", aggiunge un'amica.
Significativo lo scritto di un altro amico: "Ho perso il conto delle volte in cui mi sono chiesto il perché. Perché proprio tu Muli? E la risposta è sempre la stessa! A volte la vita non è solo bastarda ma anche stupida... perché si è privata di una persona che l’avrebbe resa migliore.
Mi manchi Muli, sarai sempre nel mio cuore. Ti voglio tanto bene amico".
Infine ecco un'altra toccante lettera di Alessandro Veletta, a cui Flamur fece da testimone di nozze. "Ciao Cicci, Non siate tristi, è quello che avrebbe detto il nostro Muli, Flamur o Krasna. lui ci ha insegnato ad alzarci sempre in piedi in un modo o nell’altro, perché lui non se lo poteva permettere di stare fermo. Il nostro Muli si è sempre alzato, una volta mi disse, adesso devo pensare io alla famiglia caro BU e cosi fece…tutto per le sue sorelle e per suo fratello, una famiglia compatta di una lega che si chiama amore, indistruttibile. Lui ha voluto fare la differenza, in terra straniera si è fatto volere bene, si è fatto le ossa, aveva un mentale strepitoso, qualsiasi cosa faceva, non la faceva discretamente, ma bene era portato ad ottenere sempre quello che lui voleva. E piano piano vedevo la sua crescita privata e professionale, che meraviglia, neo patentato prese la Renault 19 e successivamente una Seat che ogni volta che curvava a sinistra, suonava sempre, e noi dal campetto sapevamo che stava arrivando Muli, e più lui cresceva anche nel campo professionale, più tante persone erano invidiose di quello che stava diventando, ma lui mi diceva sempre "me li mangio a colazione sono aria fritta"
Il campetto.., Ricordo le partite infinite al campetto di Molino nuovo, iniziavano alle 13.00 e finivano alle 22.00 quante partite abbiamo fatto. E quando io non ce la facevo più lui, in modo molto dolce, mi diceva ‘’stai in campo palla di lardo” e capivo che in quel momento lui mi motivava, non solo io ma anche agli altri per come Ferdi o Bear in un modo o nell’altro eravamo i suoi ragazzi. E poi arrivò lei, finalmente , lei che gli ha fatto conoscere l'amore, il vero amore a Muli, Jessica, e tra alti e bassi alla fine ha capito che dopo 13 anni, doveva sposarla, perché' sapeva che lei era l'unica che lo faceva stare bene. Ricordiamoci amici, le cose belle di Muli perché sono tante, non le devo elencare io, perché’ io me le porterò per tutta la vita nel mio cuore e lo stesso dovete fare voi. Lui ci sarà sempre, anche se in questo momento, fa male, fa male tutto, al solo pensiero… ma lui se per un attimo fosse qui, ci direbbe “stronzi, movete il culo e dateci dentro in quello che fate, siate passione” Caro Muli per me sei stato, un enorme Amico, mi hai regalato tante emozioni all’anima, e non ti dimenticherò mai, perché fai parte della storia di ognuno di noi che oggi è qui, passata, presente e futuro. Qualcuno disse: Alcuni dicono che i propri eroi non si incontrano mai, ma io dico che se sei veramente fortunato li hai come tuoi genitori. Ciao Cicco, sei il numero 7".