MILANO - Aveva fatto fornire dalla Dama, società gestita dal cognato e di cui la moglie detiene il 10% dei camici e altro materiale sanitario per affrontare l'emergenza Covid in Lombardia. Attilio Fontana era così finito sotto inchiesta.
È di oggi la notizia che la Procura di Milano ha chiesto alle autorità svizzere una rogatoria per “completare la documentazione allegata alla domanda di voluntary disclosure” presentata “dall’avvocato Attilio Fontana”, presidente della Lombardia, per “approfondire alcuni movimenti finanziari”.
Il mandato pare fosse stato dato in modo diretto, ovvero senza concorrenti. Una volta uscita la storia, la Dama convertì la vendita in donazione e Fontana cercò di indennizzare il cognato.
I soldi parevano derivare da un conto svizzero di oltre 5 milioni, ereditato dalla madre, regolarizzato con la voluntary disclosure nel 2016. Ma la Procura sospetta false dichiarazioni da parte del governatore Lombardo, che risulta anche iscritto per il reato di autoriciclaggio.