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Cronaca
05.05.22 - 14:240

I rifugiati ucraini in Ticino sono oltre 2'500: il Cantone traduce le informazioni utili

Ci sarà un sito web in lingua ucraina con le informazioni utili, come le modalità per richiedere il permesso S, quelle per ottenere le prestazioni assistenziali e non solo. Attivato anche un canale Telegram bilingue

BELLINZONA - In Ticino ci sono rifugiati ucraini e si avverte la necessità di creare una informazione concernente il funzionamento di vari servizi accessibili a queste persone, che nella maggior parte dei casi non parlano la lingua.

Per questo, fanno sapere in una nota il DSS e il DI, "sono stati creati una pagina web e un canale Telegram con informazioni in lingua ucraina. La helpline telefonica cantonale 0800 194 194 risponderà alle domande e potrà fornire una puntuale consulenza anche in lingua ucraina".

Dopo la creazione di "supporti informativi – tra cui una pagina web e diversi opuscoli informativi – che nel tempo sono stati costantemente aggiornati e completati", adesso "l’informazione diretta alle persone accolte in Ticino sarà ora ulteriormente rafforzata grazie a un sito web in lingua ucraina, che conterrà una serie di informazioni utili: dalle modalità per richiedere lo statuto S a quelle per ottenere le prestazioni assistenziali, dal modo corretto per i datori di lavoro di notificare un’attività lavorativa, alle modalità di annuncio per la scolarizzazione o ancora alle regole in vigore per gli animali domestici provenienti dall’estero. La pagina è consultabile da subito, collegandosi all’indirizzo www.ti.ch/ucraina e scegliendo successivamente la versione in lingua ucraina".

Inoltre per una comunicazione più diretta, è stato anche creato un canale bilingue sul servizio di messaggistica Telegram, che verrà gestito in italiano e in ucraino. "Oltre a riassumere i principali contenuti del sito web, questo strumento permetterà agli abbonati di ricevere notifiche direttamente sul proprio dispositivo digitale per restare aggiornati sulle risorse che il Cantone mette a disposizione dei profughi e permetterà al Cantone di fornire informazioni puntuali in modo mirato. Fra i contenuti condivisi sul canale vi sono, ad esempio, una serie di video di formazione in italiano e ucraino su diversi temi come la scuola, la civica e la sanità. Per abbonarsi al canale Telegram ufficiale del Cantone occorre collegarsi all’indirizzo https://t.me/ucrainaTi.", prosegue la nota.

La helpine cantonale da oggi fornirà consulenza anche in lingua ucraina. 

E a dimostrazione della forte intenzione di venire incontro agli ucraini, anche questa comunicazione è tradotta e consultabile in lingua ucraina.

Keller-Sutter, i Cantoni, gli aiuti e le disparità

Nel mentre, la Consigliera Federale Karin Keller-Sutter ha ringraziato i cantoni per la collaborazione nell'accoglienza di circa 45mila ucraini in tutta la Svizzera in occasione dell'assemblea plenaria della Conferenza delle direttrici e dei direttori delle opere sociali (CDOS).

La crisi attuale ha evidenziato che in particolare le prestazioni di aiuto sociale per le persone ammesse provvisoriamente e le persone titolari dello statuto di protezione S possono variare considerevolmente da un Cantone all'altro. Hanno suscitato critiche anche gli indennizzi, alquanto disparati da un Cantone all'altro, versati ai privati che accolgono le persone fuggite. 

 I Cantoni ricevono dalla Confederazione una somma forfettaria di circa 1500 franchi al mese per persona, a cui si aggiungono 3000 franchi per misure di sostegno supplementari, in particolare per l'apprendimento della lingua. Inoltre, la Segreteria di Stato della migrazione ha appena messo a concorso un progetto destinato alle persone con esigenze particolari. Da maggio, tramite questo progetto i Cantoni possono domandare un sostegno finanziario destinato a misure volte a stabilizzare e ad attivare le risorse delle persone fuggite. Ne possono beneficiare i rifugiati riconosciuti, le persone ammesse provvisoriamente e anche le persone in cerca di protezione provenienti dall'Ucraina titolari di uno statuto di protezione S. Questo sostegno può consistere in un mentorato oppure anche in progetti collettivi, ad esempio nel campo dell'orticultura oppure in centri di quartiere ed associazioni. Il sostegno mira a evitare l'isolamento sociale di queste persone, potenziare le risorse esistenti e alleviare i problemi psicosociali.

L'emergenza durerà ancora a lungo, ha sottolineato la Consigliera Federale. "Entriamo in un territorio inesplorato". 

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