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Cronaca
03.10.22 - 11:570
Aggiornamento: 04.10.22 - 15:34

Calci e pugni a una bambina di nove mesi, tentato infanticidio a Casarile. "Non ragionavo più"

Il 28enne, compagno della madre della bambina, ha ammesso le responsabilità: "Non ragionavo più. Mi sono disconnesso dal mio cervello"

MILANO – È una storia orribile e di violenza quella che giunge da Casarile (Milano), dove una bambina di appena nove mesi è stata picchiata violentemente dal compagno della madre della piccola. È stata la nonna materna a trovare la bimba nella sua culla piena di ecchimosi al volto e al torace. L'autore del pestaggi, interrogato dai Carabinieri, ha confessato subito.

Sono gravi le condizioni della bambina, portata in ospedale. Sul referto i medici scrivono di "frattura del cranio, emorragia cerebrale, fratture dell'omero e del radio. Nella serata di ieri, l'equipé medica che segue la bimba ha dichiarato che la piccola "non è più ricoverata in terapia intensiva e non è più in pericolo di morte".

La violenza domestica si è consumata sabato pomeriggio in un condominio di Casarile, in provincia di Milano. Un paese di 4mila abitanti. L'uomo, un 28enne, è in stato di fermo e ha già ammesso le sue colpe agli investigatori. Contro di lui un’accusa pesantissima: tentato omicidio aggravato. Il sopralluogo presso l’appartamento di Casarile, effettuato dai carabinieri della stazione di Binasco, ha permesso di trovare ulteriori riscontri. L’uomo è stato poi trasferito al carcere di Torre del Gallo, a Pavia: si attende dal gip la convalida del fermo, che appare scontata. 

"Non so spiegarlo perché l'ho fatto. Mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello. Non ragionavo, non ero io. L'ho colpita con degli schiaffi, mai in un altro modo", tenta di spiegare il protagonista. 

 

  

 

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