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Cronaca
04.05.23 - 14:080
Aggiornamento: 08.05.23 - 07:47

Noemi, lasciata nella culla per la vita a Bergamo. La mamma è tornata per depositare una lettera

“Nata stamattina, 3/5/2023, a casa. Solo io e lei, come in questi nove mesi. Vi affido un pezzo importante della mia vita”

BERGAMO - Un altro caso di neonato abbandonato, ma stavolta la storia è a lieto fine. A pochi giorni dalla tragedia della neonata trovata morta in un cassonetto a Milano, un’altra bimba di poche ore di vita è stata lasciata nella culla della Croce Rossa di Bergamo, mercoledì scorso. Nel tardo pomeriggio il campanello ha suonato, non una ma due volte. La telecamera si è azionata e ha rivelato che lo sportello non si era aperto per curiosità o per uno scherzo, come a talvolta accade, ma perché dentro c’era davvero un neonato.

La piccola è stata immediatamente accolta e accudita dal personale. Mentre tutti si occupavano di lei, secondo il protocollo regolare che va seguito in queste circostanze, la mamma non è andata via subito. Deve essere rimasta lì a controllare che la sua richiesta di aiuto trovasse risposta, e che la sua bambina venisse portata al sicuro. Anche se nessuno in strada dice di averla notata. Erano le 17, l’orario di uscita dagli uffici, e nella via c’era parecchio traffico.

Il secondo squillo, la mamma l’ha fatto per depositare una lettera. “Nata stamattina, 3/5/2023, a casa. Solo io e lei come in questi nove mesi. Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio per sempre dalla mamma. Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai”. La commozione del presidente del comitato Maurizio Bonomi nel leggere queste parole è stata evidente.

La piccola è in buona salute. Pesa 2,9 chili ed era pulita e ben curata, il cordone ombelicale ben tagliato e con una tutina e un cappellino rosa pallido. Ciononostante, è stata comunque portata all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, per ulteriori controlli.

Antonella Matta, l’operatrice 38enne che per prima si è presa cura della piccola, ha deciso di chiamarla Noemi, che in ebraico significa dolcezza e gioia. Ora Noemi si trova al reparto di Patologia neonatale. Del suo destino deciderà il Tribunale dei minori di Brescia. 

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