BELLINZONA - La situazione legata al lupo in Ticino sta peggiorando ancora rispetto ad un 2022 già difficile e catastrofico, tanto che l'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori si chiede se addirittura abbia ancora senso portare gli animali al pascolo e se farlo non sia un po' come maltrattarli.
L'ennesimo episodio risale a questa mattina quando sull’alpe Rompiago è stato avvistato un branco di lupi composto da 5 esemplari. Erano circa la 8 del mattino. Nemmeno il guardiaccia è stato in grado di dire se si tratta del branco, già accertato, che si sposta tra la Val Colla e le limitrofe valli italiane oppure se si tratta di un nuovo branco.
L'APTdaiGP ha reagito con un duro comunicato, da cui emerge tutta la preoccupazione. "In ogni caso per gli allevatori della zona la situazione sta diventando insostenibile: fra un mese gli animali dovrebbero uscire al pascolo, ma la presenza di un branco più altri lupi stanziali o di passaggio già visti nelle scorse settimane, non lo permetterà", si legge. "Ha ancora senso allevare animali che per la loro natura dovrebbero vivere il più possibile all’aperto, al pascolo, rinchiusi in stalle e recinti a prova di lupo? Non si stanno forse maltrattando i nostri animali domestici? Fino a quando sarà conciliabile una presenza di un branco di lupi in zone molto frequentate dal turismo pedestre?", sono le domande che pongono.
"Gli avvistamenti in Ticino durante questi primi due mesi dell’anno lasciano intendere una presenza molto maggiore di lupi rispetto allo scorso anno che a livello di attacchi e capi predati era già stato terribile: se lo scorso anno nei primi due mesi vi erano state tre o quattro segnalazioni, quest’anno le segnalazioni ufficiali di avvistamenti o resti di predazione di selvatici sono già una ventina in ogni angolo del Ticino: dalla Val di Blenio, alla Leventina, all’Alta Vallemaggia, al Bellinzonese, al Luganese. Tutti segni di una presenza intensa e capillare anche vicino agli abitati", continua la nota
La Strategia lupo svizzera voluta dal Consiglio federale ha tra gli obiettivi "ridurre al minimo i conflitti con l’agricoltura, la caccia, il turismo e la popolazione interessata e impedire che la presenza del lupo comporti restrizioni inaccettabili nell’ambito dell’allevamento di animali da reddito".
"Si è voluto che il lupo fosse un animale strettamente protetto; lo si è lasciato espandere senza porre nessun limite e i risultati sono catastrofici per tutti", termina la nota.