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Cronaca
27.03.23 - 20:060
Aggiornamento: 31.03.23 - 18:05

Inchiesta sul "re dei funerali". Polizia con le ruspe nel suo giardino. Coltamai: "Ho la coscienza a posto"

I reati ipotizzati dal Ministero pubblico sono quelli di truffa e turbamento della pace dei defunti

MENDRISIO - La polizia ha bussato alla porta di Fernando Coltamai questa mattina poco dopo le 8. Gli agenti, tra cui alcuni specialisti della Scientifica, si sono presentati con tanto di ruspa e hanno iniziato a scavare nel giardino dell'abitazione del "re dei funerali", a Mendrisio. Per cercare che cosa esattamente non si sa. Ma, secondo Coltamai, che ha parlato nel pomeriggio con ticinonews.ch, non hanno trovato nulla. Sta di fatto che sul noto impresario di pompe funebri, oggetto nelle ultime settimane di due interrogazioni (una a livello comunale, la seconda cantonale) da parte del deputato leghista Max Robbiani, il Ministero pubblico ha aperto un'inchiesta.

"Gli accertamenti - si legge nel comunicato della Magistratura - sono finalizzati a comprendere se sussistano i presupposti di reati di natura penale (eventuali inadempienze o irregolarità) nell'esecuzione delle opere in campo funerario e cimiteriale. I reati ipotizzati sono quelli di truffa e turbamento della pace dei defunti.

Il dispositivo, nato a seguito di un'attività investigativa sviluppatasi nel corso delle ultime settimane, è stato caratterizzato da una serie di perquisizioni, interrogatori e sequestri di materiale. Sono state in particolare interrogate due persone la cui posizione è attualmente al vaglio. L'inchiesta è coordinata dalle procuratrici pubbliche Pamela Pedretti e Raffaella Rigamonti".

Fin qui la nota della Procura, che si conclude ricordando che "per gli imputati vale il principio della presunzione di innocenza fino all'emanazione di una decisione definitiva".

E lui, Fernando Coltamai, respinge ogni accusa: "Sono 47 anni che faccio questo lavoro e ho la coscienza a posto - ha detto sempre a ticinonews -. Non ho capito di preciso per quale motivo abbiano iniziato a scavare, ma gli inquirenti sospettavano che avessimo occultato qualcosa nel nostro giardino".

Il dubbio sorge in merito al presunto reato di turbamento della pace dei defunti, che lascia molto spazio all'immaginazione. Per quanto riguarda il reato di truffa, invece, gli accertamenti avverranno sulla base della documentazione contabile sequestrata dagli inquirenti. Tornando alle interrogazioni di Robbiani, il deputato e consigliere comunale ipotizzava un presunto monopolio da parte dell'impresa di Coltamai sui funerali del Mendrisiotto e accordi sottobanco con l'Ente case anziani della regione (LEGGI QUI). Accuse, anche queste, che l'impresario ha respinto. 

"Se il panettiere fa il pane buono, vende, se fa il pane cattivo chiude. Se ci sono due bar vicini e quello a destra è sempre pieno mentre quello a sinistra è sempre vuoto un motivo ci sarà - aveva dichiarato nei giorni scorsi in un'intervista a tio.ch - .Non c’è niente di losco e non ho niente da nascondere. So fare il mio lavoro, e chi semina raccoglie. Inoltre, faccio parte di diverse associazioni e mi sono creato un nome nella comunità".

Per quanto riguarda i funerali delle persone decedute negli istituti per la terza età, aveva aggiunto: "Appena una persona entra in casa anziani, il paziente e la famiglia devono completare e sottoscrivere un documento in cui indicano a quale pompe funebri si deve fare capo in caso di bisogno".

 

 

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