COMO - Sgominata una banda di settantenni che trafficava in orologi e preziosi tra l’Italia e la Svizzera. La base era un’azienda orafa nel centro di Milano, che dalle indagini è risultata essere abusiva e sarebbe stata il punto di riferimento per il rifornimento dei preziosi di provenienza illecita.
L’operazione, coordinata dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Como, ha consentito di scoprire un meccanismo collaudato legato ad attività di “compro oro” illecite. I finanzieri hanno sequestrato quattro orologi di pregio, denaro contante per 24mila euro, monete e 4 chilogrammi d’oro in lingotti. Nessuna traccia di documenti di compravendita. I tre anziani, con un sistema di staffetta e studiando il momento in cui il valico doganale non era sorvegliato dai finanzieri, dalla “base” di Milano esportavano oro e orologi di provenienza illecita in Svizzera e riportavano in Italia il contante.
Il titolare del compro oro abusivo, il 76enne Bassano C., è indagato dalla procura di Como per riciclaggio e violazione dell’obbligo di comunicare alla Banca d’Italia le operazioni in oro; il 75enne Flavio B. di Capiago Intimiano, nel comasco, è accusato di aver gestito il traffico di denaro con la Svizzera, mentre il 79enne Guido C., di Montano Lucino, di fare da “corriere” in auto.
Il Giudice per le indagini preliminari di Como ha ordinato un sequestro preventivo per 200mila euro.