SENAGO - La terribile fine di Giulia, 29enne che tra due mesi sarebbe diventata mamma di Tiago, sta sconvolgendo l'Italia. A ucciderla il convivente e padre del bimbo che portava in grembo, dove che erano venute alla luce una serie di bugie che l'uomo raccontava per poter condurre una doppia vita. Oltre a Giulia, infatti, aveva un'altra donna.
Da giorni si cercava la 29enne, ufficialmente scomparsa. Il suo corpo è stato rinvenuto dietro un box, dopo essere rimasto nella casa che divideva col compagno e addirittura nella sua auto. È stata uccisa a coltellate, come ha ammesso l'uomo.
Lui è un 30enne che lavora all'Armani Bamboo Bar, da sempre ritenuto un narciso che aveva mille donne. In questo momento ne aveva due: Giulia e una 23enne italo-americana sua collega. Anche lei era rimasta incinta ma l'ha convinta a abortite qualche mese fa. Alla giovane aveva detto che con Giulia era tutto finito, che lei aveva problemi mentali e che anzi il bambino che portava in grembo era di un altro uomo, costruendo un falso test del DNA per dimostrarlo.
La 23enne ha scoperto il castello di bugie e ha contattato la compagna ufficiale per un chiarimento, invitando anche lui. Alessandro Impagnatiello, 30 anni. Lui non si è presentato, le due donne invece si sono incontrate e hanno parlato a lungo, scoprendo di essere entrambe vittime di menzogne.
Addirittura la 23enne, ritenendola in pericolo, aveva proposto a Giulia di fermarsi da lei. Invece ha scelto di tornare a casa, dove lui l'ha uccisa e ha tentato, ha ammesso, due volte di bruciare il cadavere senza riuscirvi.
Alessandro ha un figlio di sei anni da un'altra donna. A lei aveva chiesto di portarle il bambino, ottenendo un rifiuto. "Stanno cercando il corpo di Giulia e io devo portarti il bimbo?", gli avrebbe detto.