di Piero Marchesi *
Secondo i recenti dati pubblicati dalla SEM, nei primi mesi del 2023 l’immigrazione netta in Svizzera è aumentata di oltre 47.000 persone, superando di 10.000 unità il dato, già molto alto, del 2022. Verosimilmente la popolazione svizzera aumenterà quest’anno di ulteriori 100.000 persone, una volta e mezzo la città di Lugano.
Con l’avvento della libera circolazione, la Svizzera dall’inizio del nuovo millennio ha subito un’immigrazione fuori controllo. Infatti, le regole che fino ad allora gestivano l’immigrazione erano chiare, efficienti e mirate nel garantire un’immigrazione di qualità (quella davvero necessaria all’economia) impedendo quella di massa, che provoca costi, abusi, traffico, inquinamento, fabbisogno di nuove infrastrutture e messa a rischio del nostro sistema sociale.
Il 9 febbraio 2014 il popolo svizzero aveva accolto l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, che prevedeva di tornare a gestire l’immigrazione con contingenti, tetti massimi e preferenza indigena, un toccasana soprattutto per il Canton Ticino che ha visto esplodere il numero dei frontalieri, ma solo a causa dei partiti di centro e della sinistra non è stata applicata.
Questo nuovo dato è ormai un altro campanello d’allarme e conferma che tutto ciò è insostenibile e va fermato. L’UDC Svizzera ha recentemente lanciato l’iniziativa popolare “No a una Svizzera di 10 milioni di abitanti”, l’unica soluzione per combattere l’immigrazione fuori controllo e invita i cittadini a firmarla affinché si possa presto decidere sul futuro del nostro Paese. Prima che sia troppo tardi.
* Consigliere nazionale e presidente UDC Ticino