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TiPress/Davide Agosta
Cronaca
24.10.23 - 10:180
Aggiornamento: 11:13

“Acque Sicure”: calano gli annegamenti in Ticino

Chiusa la campagna di prevenzione per sensibilizzare turisti e residenti sui rischi legati allo svago e alle pratiche sportive su laghi e fiumi ticinesi, è tempo di bilanci. Gobbi: "Ogni disgrazia è di troppo"

BELLINZONA - Si è conclusa la campagna di prevenzione “Acque Sicure”, che mira a sensibilizzare turisti e residenti circa i rischi legati alla pratica di attività sportive e di svago sui laghi e sui fiumi ticinesi. La Commissione, le cui attività sono sostenute finanziariamente dagli introiti della vendita all’asta delle targhe, ha tracciato il bilancio stagionale e ancora una volta, fortunatamente, si registra un calo degli annegamenti: nel 2023 vi sono state 4 vittime, di cui 3 nel lago Ceresio e una nel canyon del Cenzo, in Riviera. Nel 2022 i morti furono 6 mentre l’anno precedente, 9.

Si chiude quindi con dati incoraggianti il quadriennio 2019-2023, “anche se ogni disgrazia è una disgrazia di troppo”, ricorda il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. Da segnalare che quest’anno si è verificata per la prima volta la tragedia di un doppio annegamento nel lago, con il marito che si è tuffato in acqua per aiutare la moglie, purtroppo senza successo per entrambi i coniugi.

La prudenza fa la differenza

La stagione è stata caratterizzata ancora una volta da un’intensa attività preventiva, attraverso l’utilizzo dei media tradizionali e dei canali social di “Ticino Sicuro”, oltre alla presenza a manifestazioni e al pattugliamento sui fiumi Maggia e Verzasca e nelle zone più pericolose della Foce del Cassarate, in collaborazione con la Città di Lugano.

La collaborazione è un elemento centrale del lavoro della Commissione, in particolare con la Società Svizzera di Salvataggio, Sezione Ticino, con i Comuni, con le organizzazioni turistiche, con gli alberghi e con tutti i portatori d’interesse. Senza dimenticare tutte le misure organizzative e di prevenzione per ridurre gli incidenti nell’ambito del canyoning, dato che il Ticino resta una meta prediletta a livello internazionale, accogliendo circa 25'000 torrentisti all’anno.

Per il nuovo quadriennio 2024-2027, la Commissione dovrà occuparsi di come migliorare ulteriormente la sensibilizzazione e l’informazione ai residenti e in particolare ai turisti, principali vittime degli annegamenti e degli infortuni gravi. La prevenzione resta la misura più efficace per evitare l’annegamento. Sono fondamentali in primis le competenze della persona (saper nuotare, essere capaci di tuffarsi, ecc.), ma anche considerare le altre cause principali dell’annegamento come la disattenzione, l’alcool, la stanchezza, il proprio stato di salute e l’attitudine a compiere atti temerari. “La prevenzione consiste nella diffusione di informazioni, di interventi e comportamenti virtuosi che evitano o riducono all’origine l’insorgenza di un incidente. I risultati ottenuti in questo quadriennio sono da stimolo per continuare su questa strada”, sottolinea Gobbi.

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