Inciampi, errori di comunicazione, cadute di stile, esternazioni fuori luogo, polemiche a non finire (vedi Sanremo 2023 con selfie politici e 'baci fluidi')... Negli ultimi giorni ha tenuto banco la vicenda dei pandori Balocco, che ha fruttato un bel gruzzolo natalizio a Chiara Ferragni, ma... Ma il 15 dicembre l'Antitrust italiana ha comminato una multa di un milione di euro alla sua azienda e di 420mila all'impresa dolciaria. Per l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, entrambe “hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato' Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino”.
La domanda è: ma ci crede ancora a queste frottole? Non tantissimi, se è vero che buona parte dei pandori sono rimasti invenduti. Ma intanto la signora ha incassato il suo cachet da testimonial.
Nelle scorse ore la Ferragni in lacrime si è scusata sui social, parlando di un errore di comunicazione (sic!) a ha annunciato: devolverò un milione all’ospedale per sostenere le cure dei bambini. Già, ancora una volta i bambini, quelli che la povera Chiara sfrutta (e con lei le aziende dolciarie) per accrescere avidamente il suo patrimonio milionario.
Nel frattempo, ha perso 10'000 follower (come accade alle aziende punite dalla borsa), che però sono un nonnulla a confronto dei milioni di seguaci di questa furbetta dei social. E, sempre nel frattempo, è scoppiato il caso, molto simile, delle uova di Pasqua griffate Ferragni e vendute nel 2021 e nel 2022 da Dolci Preziosi. Anche qui, mega cachet per l’imprenditrice influencer (1,2 milioni in due anni), e una manciata di euro (36’00, pagati dall’azienda) per l’associazione benefica “I Bambini delle fate”.
Ora, la vicenda dei panettoni potrebbe avere anche risvolti giudiziari in quanto alla Procura di Milano è arrivato un esposto da parte dell’associazione degli utenti dei servizi radiotelevisivi. Vedremo...
Oggi il Corriere della Sera mette in fila tutti gli scivoloni della coppia Ferragni- Fedez: “Non è la prima volta che in questi anni il brand Ferragnez — 30 milioni di follower lei, 15 lui per un giro di affari, pure quello, milionario — ha dovuto fare i conti con i danni di immagine che si è autoinflitto. Se Fedez è più fumantino (del resto è rapper) e quindi fisiologicamente portato a parlare senza freni, Chiara Ferragni è decisamente più stratega (del resto è imprenditrice) e quindi naturalmente predisposta a soppesare con attenzione parole e azioni perché una pubblicità negativa può nuocere terribilmente alla sua azienda. Il doppio caso della beneficenza che tanto benefica non era (pandoro e uova di Pasqua, a questo punto mancano i torroni) è solo l’ultimo di una coppia che ha reso la propria vita un reality permanente su Instagram”.
Non avevano fatto una bella figura, ricorda il Corriere, “al compleanno di lui, organizzato in un supermercato Carrefour (a casa Ferragnez lo sponsor non manca mai) quando i prodotti alimentari erano stati utilizzati come oggetti di divertimento: balli con la verdura in mano, il lancio di un panettone, calci ad alcuni pupazzi, bottiglie di vino rotte. Un “divertimento vandalico” che aveva indignato e a cui loro avevano risposto decidendo di dare del “cibo ai più bisognosi”. Beneficenza anche allora, il coniglio che nel cappello di chi sbaglia pare essere la miglior garanzia di toppa al buco. Passi falsi. Come quando per il cocktail party d’inaugurazione del suo nuovo store, Chiara Ferragni aveva indetto un concorso abbastanza particolare: “Se nel negozio di Roma spendete almeno 150 euro avete la possibilità di vincere un ingresso al mio cocktail party”. Praticamente un biglietto della lotteria a 150 euro”.
E ancora: il Corriere rievoca il caso “della gita in elicottero per un aperitivo su un ghiacciaio in Svizzera (dove l’imprenditrice digitale si trovava in vacanza) con un gruppo di amici”, e la dichiarazione di Fedez che non sarebbe mai tornato a Dubai perché “è una Disneyland con i cadaveri sotto al tappeto”. Seguita da una vacanza con la famiglia negli Emirati Arabi…
Speriamo che il caso dei panettoni e delle uova, paradigmatico esempio di “carità pelosa” – “dicesi quando sotto specie di carità verso altrui si tende al proprio utile”, per citare un celebre linguista - apra finalmente gli occhi ai milioni di gonzi che continuano a guardare ai Ferragnez come a un modello di vita, il prototipo incarnato della famiglia del Mulino Bianco.