COMO - Se qualcuno sospettava ancora un gesto volontario alla base della caduta nel lago della vettura a Como, ci sono nuovi dettagli che tenderebbero a escluderlo. L'uomo infatti avrebbe tentato di salvare, grazie a delle manovre che conosceva grazie a dei corsi seguirli, lui e l'amica.
I due, un 38enne e una 45enne, si erano visti per la prima volta quella tragica sera. Lui, Morgan Algeri, aveva parcheggiato la sua vettura in un parcheggio di via Geno, vicino alla riva. Dopo cena, assieme a Tiziana Tozzo, è risalito sulla macchina, ma appena avviata, essa è finita contro la balaustra, che ha ceduto, e poi in acqua, dove per i due non c'è stato nulla da fare (leggi qui).
Un testimone aveva detto di averli sentiti discutere (leggi qui), mentre dal ristorante dove avevano cenato si era parlato di un clima disteso. Lei ha un figlio, si erano conosciuti, come moltissime coppie, sui social, e avevano provato a incontrarsi. Ma la serata è finita in tragedia. La sorella dell'uomo aveva subito smentito voci di un possibile gesto volontario, spiegando che l'auto, acquistata pochi mesi prima in leasing, aveva già dato problemi.
Ora la relazione dei vigili del fuoco di Como sull'incidente, consegnata in Procura e alla Squadra mobile, spiega che Morgan ha provato a salvare la vita di entrambi, come aveva imparato quando era stato addestrato specificamente durante la sua esperienza di pilota e di subacqueo. In particolare, aveva abbassato il finestrino per far entrare acqua lentamente e abbassare la pressione, movimento che ha permesso ai due di sganciare le cinture.
Non sono però riusciti a uscire, nonostante avessero almeno parzialmente aperto la portiera, morendo annegati. I due corpi si trovavano dal lato del guidatore, dove appunto c'era il finestrino abbassato.
Adesso delle analisi sulla macchina e sul computer di bordo potranno dire di più su che cosa è realmente successo. Il tettuccio era in frantumi, probabilmente a causa dell'impatto con l'acqua.