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Cronaca
22.05.24 - 10:510

Ancora nessuna traccia del canoista scomparso nella Melezza. Le gesta del campione di kayak estremo

La stampa internazionale parla del caso, dal Times al Sun, dal Mirror alla CNN. Video

GOLINO - Le speranze di trovare in vita Bren Orton, il 29enne inglese inghiottito giovedì scorso dalle acque della Melezza in piena, sono ormai vicine allo zero. Intanto, come scrive LaRegione, una quindicina i professionisti di kayak sono arrivati da diversi paesi europei, due addirittura dagli Stati Uniti, per partecipare alle ricerche  del canoista in accordo con la Polizia cantonale, percorrendo il fiume tra la diga di Palagnedra e il ponte di Golino.

Della scomparsa di questo giovane atleta del kayak estremo parla anche la stampa internazionale - dal Times al Sun, dal Mirror alla CNN -. Il britannico ‘Dailymail online’ sta seguendo da vicino le ricerche, con la famiglia del 29enne. Non ci si vuole rassegnare all’idea che possa essere morto e finché non sarà possibile provare il contrario, le ricerche degli amici e colleghi proseguiranno, scrive il portale

Le gesta del giovane sono testimoniate da diversi filmati pubblicati su Youtube. Nel 2018 Bren affrontò una cascata di 38 metri in Messico in uno dei suoi temerari salti record. Ma giovedì il 29enne (57mila follower su Instagram sui social e autore di decine di filmati postati su YouTube) è stato inghiottito da un mulinello dal quale non è più risalito e risucchiato fuori dalla sua imbarcazione. I suoi compagni di avventura, che insieme a lui avevano affrontato nei giorni precedenti diversi corsi d’acqua in Italia, hanno dato l’allarme, ma di Bren, finora, nessuna traccia. Sempre stando alla Regione, la comitiva aveva già disceso la Melezza nel corso della mattinata.

Le ricerche sono state focalizzate nel tratto di fiume tra la diga e Golino, dove è stata recuperata la canoa, ha detto al giornale Andres Maggini, capo della Colonna di soccorso alpino del Cas, “ma è chiaro che nulla impedisce di pensare possa essere stato portato dalla corrente molto più a valle, magari nel lago”.

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