BELLINZONA – Per una volta, uniti. Dopo essere stati divisi ed essersele anche date di santa ragione, i sindacati OCST e UNIA inviano un comunicato congiunto in merito alla decisione del CdA di LASA di mettere la società in liquidazione.
Ovviamente, la preoccupazione va ai lavoratori, anche se dicono di comprendere le ragioni che hanno portato alla decisione. Però “è difficile accettare di non poter arrivare fino alla votazione popolare. Non possiamo dunque che esprime delusione per la liquidazione della società e forte preoccupazione per la sorte dei dipendenti, sia quelli che lavorano direttamente per LASA ma pure per tutti i dipendenti impiegati presso le ditte che operano con e attraverso l’aeroporto e la cui attività subirà delle ripercussioni”.
Da tempo loro lavorano sul fronte aeroporto. “Da parte nostra, vista l’incertezza che regnava già relativamente al previsto voto sui referendum comunale e cantonale, abbiamo già potuto da tempo inoltrare le nostre richieste, ottenendo la proroga del termine di disdetta e la garanzia del pagamento degli stipendi fino a fine maggio e avviando la discussione per predisporre una serie di misure a sostegno dei collaboratori. L’obiettivo, per noi tassativo, è di garantire un futuro occupazionale a tutti i collaboratori”.
“Da oggi è nostra intenzione proseguire su questa linea e chiederemo alle autorità del Comune di Lugano e del Canton Ticino di avviare una seria trattativa per mettere a disposizione tutti i mezzi necessari e i crediti finanziari per ottenere il ricollocamento di tutto il personale”, è la richiesta, che va di pari passo con quella dei Verdi, mentre il PS ha attaccato duramente la destra.