ASCONA - Si è tenuta ieri ad Ascona l’annuale riunione bilaterale prevista dall’articolo 5 dell’Accordo tra la Svizzera e l’Italia del 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani e sulla relativa compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine.
La Delegazione italiana era presieduta dalla signora Paola Sarra (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e composta da rappresentanti dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera, della Regione Piemonte, della Regione Autonoma Valle d'Aosta, della Comunità Comprensoriale Val Venosta e dell’Associazione dei Comuni italiani di frontiera. A capo della Delegazione svizzera era presente il Direttore della Divisione delle contribuzioni, Giordano Macchi, accompagnato dai rappresentanti delle Amministrazioni delle contribuzioni dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese e della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.
Considerato che i Parlamenti svizzero ed italiano hanno approvato il Nuovo Accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri e che lo stesso è in vigore dal 17 luglio 2023 e applicabile dal 1.1.2024, quella tenutasi ieri era dunque la penultima riunione in applicazione dell'Accordo del 1974.
Resta di attualità la tematica del telelavoro.
La Delegazione italiana ha illustrato la ripartizione – tra gli enti locali interessati – delle somme ristornate per l’anno 2021, informando in merito alle opere realizzate ed in fase di progettazione.
La Delegazione svizzera ha comunicato che l’importo della compensazione finanziaria sulle remunerazioni dei frontalieri per l’anno 2022 ammonta, per i tre Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese, a franchi 107'482'210.25, già versati a fine giugno. Ha, inoltre, fornito i dati statistici relativi al numero dei frontalieri italiani che operano nei Cantoni interessati dall’accordo, pari a 75’182. In relazione ai ristorni, si ricorda che come prevede il Nuovo Accordo, cesseranno a partire dal 2034.
L'incontro ha infine permesso di tematizzare alcune problematiche applicative bilaterali.