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31.03.22 - 09:180

Dal Ticino al Giappone: "Influencer un po' per caso e un po' per desiderio. I ticinesi amano il sushi, ma..."

Elena Laghi ha fondato Elly Lakes World, che le sta portando le prime collaborazioni nel mondo dei social: "Mi sono trasferita dopo aver perso il lavoro e con una relazione che andava male. Vorrei ispirare altri a cambiare la loro vita"

TOKYO-LUGANO – Traferirsi dall’altra parte del mondo e usare l’esperienza acquisita, oltre che la propria quotidianità, per far conoscere il proprio nuovo paese. Il mondo dei social porta alla nascita di nuovi fenomeni nel mondo degli influencer, dove si sfrutta qualcosa della propria vita, una capacità o una particolarità, per farsi strada.

È quello che sta accadendo alla luganese Elena Laghi, che da qualche anno vive in Giappone e col suo progetto Elly Lakes World è presente su YouTube, Instagram e Facebook oltre ad avere un sito Internet.

È riuscita a chiudere diversi contratti di sponsorizzazione, con due campagne influencer attive, è andata più volte in tv e vuole lavorare nel social media marketing: il successo social è la via che la ha procurato tutto ciò oppure è una diretta conseguenza?

Abbiamo chiesto a Elena, in arte Elly, di raccontarci la sua versione, approfittando per parlare con lei dei rapporti fra Giappone e Ticino. La sua è una storia che può essere di ispirazione, perché dopo essere rimasta senza lavoro, ha deciso di cambiare vita, pur restando visceralmente legata al Ticino. E racconta, in questa intervista, un lato inedito del Sol Levante… oltre al sushi!

Chi è Elena Laghi e cosa è Elly Lakes World

“Mi chiamo Elena Laghi, in arte Elly Lakes. Sono attinente di Lugano, dove mi sono laureata con un master in Gestione dei Media all’USI nel 2015. “Elly Lakes” nacque già mentre frequentavo il Bachelor: mi occupavo di pubbliche relazioni e divenne presto il mio nome d’arte. Ecco che poi, nel 2017, dopo un viaggio a Londra, nasce il progetto di creare un sito internet e dei canali social media con i quali farmi conoscere e costruire un “portfolio” di comunicazione creativa. “Elly Lakes World” diventa così lo specchio della mia vita e delle mie avventure, uno spaccato sui viaggi e sulle diverse culture del mondo, sul lavoro e sull’esperienza di una persona che ha lasciato il proprio paese (per ora) alla ricerca della felicità”.

Come è nata l'idea?

“Dopo aver avuto diverse esperienze lavorative in Ticino, anche in grandi realtà come VF, purtroppo non sono più riuscita a trovare lavoro. Anche la mia relazione di allora non stava andando troppo bene. C’era quindi bisogno di cambiare, di fare qualcosa per me stessa. Ho creato il mio sito internet, i profili di Elly Lakes, ho organizzato una mostra fotografica a Lugano che con mia enorme sorpresa ebbe parecchio successo, e sono partita per il Giappone. L’idea era di fare tabula rasa e di cambiare la mia vita, e così ho fatto. Ora, dopo quattro anni, Elly Lakes è conosciuta un pochino in tutto il mondo, ha ispirato tantissime persone, e attualmente si sta facendo strada anche nel mondo dell’Influencer Marketing”.

Fai conoscere il Giappone ai ticinesi, riscontri interesse? Qual è il rapporto del Ticino col Sollevante?

“Faccio conoscere il Giappone non solo ai Ticinesi, ma un po’ a tutto il mondo! Ho svariati canali con contenuti in inglese, italiano, giapponese, ognuno con i propri specifici follower, dai 13 fino agli 80 anni! I Ticinesi sono quelli a cui sono più affezionata, e devo dire che in generale c’è un rapporto molto particolare tra Svizzera e Giappone, che sono a mio parere due paesi molto simili tra loro. Una cosa è certa: ai Ticinesi piace il Sushi! Ma non è l’unico piatto che si può trovare in Giappone, anzi, venite a provarne altri, e vedrete presto il Sushi scendere dal podio!”.

Nel mentre presenti anche te stessa, Quali sono gli scopi della pagina?

“Lo scopo della pagina è duplice: da un punto di vista lavorativo dimostra le mie doti di comunicatrice creativa e social media manager, mentre da un punto di vista umano cerca di far avvicinare le persone al “diverso”, far conoscere un lato del mondo perlopiù sconosciuto, renderlo familiare e quindi accessibile. Vorrei ispirare coloro che hanno ancora paura di fare “il grande passo” di iniziare piano piano a cambiare la propria vita. Ci vuole tanta pazienza e costanza, ma poi i risultati arrivano. Se si è pronti a perdere tutto, come feci io, si può ricevere indietro tutto, e anche di più”.

Sei diventata infuencer per caso o lo desideravi da tempo? La tua è stata una strada nata nel tempo o pianificata?

“Metà e metà. Mi spiego. Sapevo che essendo una delle poche persone ad essersi trasferita in Giappone, ed essendo immersa e appassionata del mondo dei media, sarei potuta diventare “qualcuno”, ma le mie priorità nella vita sono comunque altre. Avere un lavoro stabile che mi consenta di vivere dignitosamente, e un compagno con cui condividere il mio tempo e viaggiare per il mondo, sono al primo posto. Da poco si è aggiunto anche Mr. Fuzzy, il nostro micio, che con piacere ci accompagna nelle nostre avventure. Diventare Influencer era quindi una cosa che avrei voluto provare con piacere, ma non la priorità assoluta, al primo posto vi sono la mia felicità e quella della mia famiglia. E se sono serena, posso partecipare maggiormente sui social media e rendere più felici i miei follower di conseguenza.”.

Come mai e da quanto vivi in Giappone? Lo consiglieresti ai giovani ticinesi?

“Sono partita per il Giappone per diversi motivi: prima di tutto me ne innamorai durante il mio primo viaggio nel 2016 e poi ancora di più in quello nel 2017, così tanto che mi dissi che potevo andarci a vivere. A quel tempo studiavo giapponese con una collega di lavoro alla scuola Migros serale, partecipavo a tantissime fiere del fumetto e ricevevo diverse newsletter riguardo al Giappone. Quando la situazione in Ticino per me è diventata insostenibile e anche la mia relazione, ho deciso di volare via. Ho fatto due anni da studente di giapponese e lavoro part-time, per poi passare al lavoro full-time. Trovare un impiego a Tokyo, tutto sommato, è sempre stato abbastanza facile, sia part-time che full-time, principalmente in inglese con uso del giapponese. Vivo a Tokyo dal 2018, con una “pausa” a causa della pandemia che ho fatto a Lugano nel 2020. Consigliare il Giappone? Non è un paese per tutti. Penso non lo sia neanche per me sotto tantissimi aspetti. Ma se si aggiustano le proprie aspettative, si fa un enorme lavoro su se stessi, e ci si costruisce una propria “bolla”, è davvero un buon paese in cui vivere, perché qui tutto funziona, proprio come in Svizzera”.

Cosa pensi del Ticino? Tornerai?

“Io amo da morire il mio Ticino. È stato straziante lasciare la mia terra, ma a quel tempo è come se sentissi che lo dovevo fare, perché la situazione in cui ero finita era diventata invivibile per me. Mi è sempre mancato tantissimo, quindi mi sono mantenuta in contatto con le radio, i giornali, le televisioni ticinesi dove sono apparsa diverse volte. Ora dopo quattro anni sto meglio, ma c’è sempre quel desiderio di tornare, se sono fortunata riesco, una o due volte all’anno. Tornare del tutto? Sarebbe bello. Se ricevessi una interessante offerta di lavoro potrei farci un pensierino! Anche il mio compagno Jack  (che le ha da poco chiesto la mano, ndr) e il mio gatto Mr. Fuzzy ne sarebbero felici”.

 

 

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