Politica
09.01.17 - 16:230
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Mattei a gamba tesa, «Rossi e Caratti, illuminati saccenti da bettola, avete depredato le nostre valli»
Il deputato replica all'avvocato bellinzonese e al direttore della Regione sui finanziamenti agli impianti sciistici. «Un posto di lavoro salvato nella valli vale come dieci in città». Rossi e la Migros...
SORNICO - Concedere finanziamenti alle stazioni sciistiche equivale a gettare soldi dalla finestra. «E tutto per tenere aperti quattro macellai e cinque panettieri...» La realtà è difficile, col rischio di poca neve, e infatti i proprietari degli impianti del Nara e di Carì hanno chiesto la disoccupazione parziale per i loro dipendenti. Perché, dunque, continuare a dare soldi? Per
Tuto Rossi, che qualche giorno fa, come avevamo riportato, si è scagliato contro la situazione, si tratta di una questione di un semplice scambio di voti tra deputati e abitanti delle Valli.
Una presa di posizione dura, che non è andata giù a un deputato che di aiutare le valli ha fatto una delle sue missioni. Raggiungiamo
Germano Mattei di MontagnaViva mentre si trova alla pista di pattinaggio di Sornico, «un'altra bella realtà per le nostre Valli, per garantire vitalità all'alta Valle Maggia», e replica punto per punto a Rossi.
L'avvocato bellinzonese era partito spiegando che la Migros, ai tempi, non volle investire negli impianti sciistici ticinesi. «Di certo cerca di farsi bello di fronte della Migros, per qualche mandato da tenere al caldo o da acquisire», sbuffa senza mezzi termini Mattei.
Oltre a Rossi, anche il direttore della Regione
Matteo Caratti si è espresso sabato scorso contro il finanziamento agli impianti di risalita, citando un rapporto di ormai dieci anni fa, "Rapporto sugli impianti di risalita", che prevedeva ciò che sta accadendo ora, ovvero inverni senza neve, e dunque seri problemi. Ma ai tempi, scriveva Caratti, il Consiglio di Stato preferì «schivare come la proverbiale oliva, perché ci par di ricordare, malgrado la posizione della ministra Sadis, in Governo sedevano consiglieri attenti agli interessi delle Valli, che non volevano arrendersi all'evidenza: dai che poi nevicherà ancora...».
Mattei va giù duro: «È gente (Rossi e Caratti, ndr) che sicuramente non è amica delle nostre Valli e delle loro realtà difficili, le quali meritano dei sacrifici pubblici e un approccio diverso rispetto a quello saccente di questi illuminati da bettola». E prosegue, «le regioni periferiche, che rappresentano l'80% del nostro territorio, sono state depredate di tutto o quasi da queste persone e dai loro amici e reggiborse. Lo Stato ha gettato milioni e milioni e continua a farlo nelle zone urbane e di pianura per sostenere, puntellare e foraggiare gli amici di Rossi e di Caratti».
Di fronte al ragionamento che bisogna riflettere su come spendere i soldi pubblici, replica che «non saranno quei pochi investimenti nelle Valli che devono preoccupare il ticinese. Dobbiamo garantire posti di lavoro, magari contribuire a tener vive attività nei Comuni montani, che si distinguono per produzioni nostrane, tipiche ed eccellenze che Migros, Coop, Manor possono solo sognare! Un posto di lavoro salvato in qualsiasi paese di montagna equivale in ricadute a decine di posti di lavoro in zona urbana. Sono investimenti da promuovere e da tutelare, il valore aggiunto enorme».
Nessun investimento in cambio di voti, anzi. «Si tratta di investimenti in infrastrutture di interesse pubblico, come sono il LAC, i vari Palazzi del Cinema, le palestre e le piscine in pianura. Certo che si potrebbe discutere su alcune realtà puntuali», concede. Ma «fare di tutto un fascio mi sembra eccessivo e tanto populistico. La meteorologia cambia, d'altronde fu così anche nel passato, dove si alternarono realtà neo glaciali e realtà simili a quelle di oggi».
«Non avremo purtroppo la stessa suadente e devastante dialettica di Rossi e Caratti, ma ci siamo per ribattere e dire che i soldi dei ticinesi sono ben spesi, anche in momenti ove è facile far pensare il contrario», termina, lasciando intendere di essere pronto a combattere per le Valli.