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07.07.17 - 22:450
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Righini ribatte a Gobbi "presunto detentore del sapere e paladino della verità assoluta": "si continua a sparare sugli operai"

Non è vero che lo sciopero non appartiene alla storia svizzera, fa notare il presidente socialista: "ora menzogna e invenzione storica sono spacciate al mercato delle opinioni, rispondendo a un preciso disegno politico"

di Igor Righini*

Un presunto detentore del sapere e di una corretta versione dei fatti, paladino della verità assoluta. Alfiere di un preteso ordine “a tolleranza zero”, del giusto e dello sbagliato. Del bene e del male: nel presente, nel passato e nel futuro. Nelle sue parole la Storia non è più la restituzione di fatti realmente accaduti, verificati, oggettivi.

È un surrogato di storia, a cui è stata tolta l’iniziale maiuscola per essere travestita come se fosse tale.

In realtà questa non è Storia, ma il frutto di una reazione emotiva, commerciabile e strumentale. In questo modo la menzogna e l’invenzione storica sono spacciate sul mercato delle opinioni, rispondendo a un preciso disegno politico.

Ed è così che il Consigliere di Stato Norman Gobbi – dall’alto della sua carica istituzionale – pontifica affermando che “Lo sciopero che sta interessando la navigazione sul Lago Maggiore sta palesando un modo di fare non nostro, non svizzero.”

La Storia dice che il 29 luglio 1875 – allorquando nell’alta Valle Leventina si costruiva la galleria ferroviaria del San Gottardo – dei minatori insorsero rivendicando condizioni di lavoro migliori. Così al portale nord di Goeschenen fu indetto uno sciopero, prontamente soppresso nel sangue. Morirono quattro operai, fucilati dalla milizia mandata lì per imporre la ripresa del lavoro.

Non è vero che lo sciopero non è un modo di fare “nostro” e potremmo elencare altri ed innumerevoli esempi per dimostrarlo, su tutti lo sciopero generale del 1918.

È invece vero che – sebbene in altra forma e per fortuna senza le armi – siamo costretti a constatare come ci sia chi non ha smesso di sparare sugli operai.

*presidente Partito Socialista
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