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26.10.17 - 11:380
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Il PS interroga. "Perché anche la funzionaria sotto inchiesta ha ricevuto copia dell'email?". E spunta una perquisizione a casa dell'agente

Il partito socialista invia una serie di domande al Governo. "Perché un alto funzionario del Cantone ha interferito presso una ditta privata riguardo a decisioni sul personale? Beltraminelli sapeva? Siete coscienti del messaggio trasmesso a chi vuole denunciare irregolarità?"

BELLINZONA - Gli strascichi del caso Argo paiono infiniti. L''ex agente, accusato dal Corriere del Ticino di essere un infiltrato di UNIA e di aver fornito informazioni alla RSI (che poi ha smentito) è stato sospeso dal suo attuale posto di lavoro, sempre presso il centro richeident l'asilo di Camorino, per la Securitas. La richiesta, malgrado egli neghi, è arrivata dal direttore del DASF. Dopo che la notizia ha suscitato scalpore, l'uomo è stato reintegrato.

Ma la politica, in particolar modo la sinistra, interroga. E dalla serie di domande emerge un altro dettaglio, ovvero una persquisizione a casa dell'agente. 

Il PS in questi giorni è molto attivo per quanto concerne la questione. Oggi, in un'interrogazione, ha ricordato i fatti, ponendo poi una serie di domande, puntando ancora una volta il dito contro il Corriere, perché "negli articoli erano scritte informazioni che non corrispondono al vero, come il fatto che uno degli agenti vivesse in Italia benché avesse un permesso ‘B’: affermazione per cui sono stati disposti, secondo i media, degli accertamenti e in particolare una perquisizione al domicilio di uno degli ex-dipendenti di Argo 1".

Le domande si articolano in più parti, a partire da una "richiesta di chiarimenti e di risposte al Consiglio di Stato. Alla luce dei fatti esposti e delle informazioni, con la presente interpellanza chiediamo al lodevole Consiglio di Stato di fare chiarezza sul ruolo e il carattere proattivo dello stesso avuto dal Capodivisione del DASF e dal DSS nella proposta, conferma e condivisione della richiesta ai vertici del nuovo datore di lavoro di “non impiegare presso la PCI di Camorino” l’ex-agente di Argo 1".

Sulla sospensione dell’ex-dipendente il PS vuol sapere:

"Quali sono le ragioni e per quali motivi un alto funzionario del Cantone è intervenuto e ha interferito presso una ditta privata riguardo a delle decisioni sul suo personale?

Quale ruolo ha avuto precisamente il direttore della DASF nella sospensione dell’ex-dipendente di ‘Argo 1’ dall’incarico a Camorino e dal suo attuale datore di lavoro (Securitas)?

Il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, direttore del DSS, era a conoscenza dell’accordo tra il direttore della DASF e il nuovo datore di lavoro (Securitas) dell’ex-agente di ‘Argo 1’, segnatamente per quanto riguarda la richiesta e conferma di non più impiegarlo presso la PCI di Camorino?

Il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli è intervenuto in un qual modo in questa decisione? Come valuta la conversazione e l’e-mail relativa alla richiesta di non impiego ascrivibili al direttore del DASF?

Il Cantone e/o il DSS e/o il DASF hanno esercitato una pressione al fine di sospendere o sollevare dall’incarico a Camorino l’ex-agente di ‘Argo 1’?

Per quale ragione è stata fornita copia dell’e-mail citata anche alla responsabile dell’USSI, già sotto inchiesta amministrativa riguardo a delle regalie ricevute dal titolare di ‘Argo 1’ in quel di Bormio?

Il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, il direttore del DASF erano al corrente che sia stata disposta una perquisizione al domicilio di un ex-agente di ‘Argo 1’? Per quali ragioni è stata disposta? Quali sono le conclusioni della suddetta perquisizione e di eventuali altri accertamenti?"

Riguardo al documento riservato al vaglio del Consiglio di Stato giunto al “Corriere del Ticino”, le domande sono:

"Si chiede al lodevole Consiglio di Stato in cosa consistesse il documento riservato citato dal “Corriere del Ticino”. Perché è stato disposto un tale documento? Qual è stata la sua finalità?

Come intendono agire il Consiglio di Stato, l’Amministrazione cantonale, il DSS, DASF riguardo alla fuga e consegna al “Corriere del Ticino” di questo “documento riservato al vaglio del Governo trasmesso alla Magistratura”?"
 
Ci si interroga anche "sul messaggio dato alle lavoratrici e ai lavoratori". Ovvero:

"Il Consiglio di Stato è cosciente del segnale e del messaggio trasmesso in seguito all’intervento di questa e-mail, alle lavoratrici e ai lavoratori che intendono testimoniare, denunciare e sollevare dei problemi, delle irregolarità, delle malversazioni e del malaffare nel mondo del lavoro?

Come valuta il Consiglio di Stato le conseguenze generate in ambito sindacale da questo intervento di un alto funzionario del DASF per quanto attiene ai problemi nel mondo del lavoro?

Come giudica il Consiglio di Stato il fatto che la richiesta di non più incaricare l’ex-dipendente di ‘Argo 1’ presso la PCI sia stata formalizzata da un alto funzionario dell’Amministrazione pubblica a seguito di un articolo di giornale?".


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