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27.11.17 - 09:300
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Caprara difende la politica. "C'è scollamento dal popolo, non decadimento. E molta gente lavora nell'interesse dei cittadini"

Per il presidente del PLR i partiti hanno un ruolo fondamentale. "Le istituzioni in questo cantone funzionano e reagiscono correttamente". A suo avviso, chi sbaglia deve chiedere scusa, "proprio perché esiste molta trasparenza con informazione e social. L'ho detto a Beltraminelli"

BELLINZONA – Bixio Caprara non ci sta: i politici devono chiedere scusa se sbagliano, ma non è corretto neppure pensare che tutti sbaglino sempre e comunque.

Lo ha ribadito in un’intervista al Caffè. “Ci sono stati più episodi. Ma reagisco quando qualcuno tende a dipingere un malandazzo generale, perché credo che ci sia molta gente che fa politica nell’interesse generale dei cittadini. Le scivolate ci sono e per questo credo che la buona politica debba reagire dicendo: noi no! Se ne può discutere ma le istituzioni in questo cantone funzionano e reagiscono correttamente. Nel caso particolare, cioè Argo1, ci sono tre procedure aperte in parallelo ed era necessario dare il giusto tempo di maturazione per capire meglio cosa stesse capitando”.

Dunque, basta pensare che tutti facciano sempre male, o che vi siano conflitti di interesse ovunque: cita, per esempio, le indennità sui Municipali di Bellinzona.

Concorda, il presidente del PLR, sul fatto che anche i politici possano e debbano chiedere scusa. “L’ho detto direttamente al ministro in causa (Paolo Beltraminelli, ndr). Proprio perché oggi esiste questa trasparenza data dall’immediatezza dell’informazione e dai social. Ciò rende molto più impegnativo il ruolo dei politici”.

A suo dire, però, anche ai tempi ci sono stati politici invischiati in scandali e non è giusto parlare di peggioramento della politica. Di uno scollamento con il popolo, causato anche dalle vacche grasse di qualche anno fa, sì. E qui è fondamentale il ruolo dei partiti, “come luoghi e associazioni, non a delinquere, in cui si dibatte e c’è una certa selezione delle persone. Quando invece si hanno più posti da occupare che individui, beh, lì iniziano i problemi...”.
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